Principale Arte, Cultura & Società Seminamus: il movimento culturale di giovani amanti di conoscenza

Seminamus: il movimento culturale di giovani amanti di conoscenza

Seminamus

di Vincenzo Angiulo

“Dobbiamo essere grati dell’eredità dei nostri padri, da lasciare ai nostri figli. La libertà di intraprendere, di viaggiare di volare, di parlare, di studiare, di lavorare, di innovare. Un vasto spazio di incontro e scambio, con al centro la libertà e la cultura. vale la pena crederci e vale la pena dedicare il nostro futuro che dobbiamo regalare a voi giovani, nostri figli.

Vincenzo Angiulo

Derivante dal latino “Seminamus” che tradotto vuol dire “seminiamo” è il titolo del movimento culturale fondato da Vincenzo Angiulo e i suoi compagni, con lo scopo di dimostrare, aiutare, promuovere e sostenere i giovani talenti locali: pittori, artisti, fumettisti, scrittori, poeti e renderli conosciuti, dargli un’opportunità. Il tiolo “seminamus parla appunto del seminare informazioni, le quali, si spera, abbiano conseguenze spontanee nelle menti delle persone, proprio come un seme che, per volontà propria cresce. Quante volte sentiamo dire che i giovani passano la maggior parte del loro tempo stravaccato sul divano sui social?
Quante volte sentiamo dire che altro non fanno che aspettare i comodi dei genitori?
È la verità?
Persone come Sandro Pertini, smentirebbero tali oscenità.

“i giovani nostri, nella stragrande maggioranza, sono onesti e hanno il cuore puro! Bisogna che gli anziani imparino da loro… loro hanno la loro mentalità di giovani, loro sognano ancora. Noi invece siamo delusi, perché i nostri sogni sono falliti, sono finiti…”

Stanchi di sentire queste parole, noi ragazzi abbiamo deciso di svelarci.
Abbiamo taciuto, aspettato. Abbiamo sperato, sognato.
Ci siamo chiusi in noi stessi, nelle nostre risate velate dalle mura delle nostre case, dove, come una setta segreta, ci riunivamo, parlando di autori, commentando le nostre opere, che spaziano dalla pittura alla poesia, dai racconti alla politica.

Attualità, arte, scrittura?
Sì! Questi sono i nostri discorsi, nei quali ci crogioliamo amabilmente, distaccati dal mondo.
Stanchi di navigare nel buio e stanchi della palese, comune incomprensione, abbiamo voluto dar voce alla nostra voce, gridare al mondo la verità: ovvero che non tutto ciò si afferma è vero!
Poeti, violinisti, scrittori, fumettisti. Tutti qui, raccolti in un unico gruppo, sotto la stella conduttrice della cultura.

“La cultura è realtà. La poesia è libertà. L’arte è rappresentare. La musica è viaggiare!
Noi possiamo, dobbiamo fare la differenza!”

Afferma Vincenzo Angiulo, fondatore del movimento culturale.

“Ho ricercato, pregato, contattato giovani amici e conoscenti. Gli ho pregati di unirsi a me, seguirmi in questa battaglia in onore della cultura, dobbiamo abbattere i muri della cecità, v’è necessità di conoscenza, bisogna sentire l’odore della carta, delle pagine dei libri… “

Continua nella sua presentazione, affermando con fermezza il problema dilagante, dell’assenza della sete di conoscenza.

“Scavare nell’arte” è un gruppo artistico culturale che punta a ricercare, trovare, valutare e aiutare a coltivare e inseguire il sogno di chiunque possieda un talento, nel nostro splendido borgo.
Abbiam deciso di regalare ai nostri cittadini, mensilmente, delle piccole perle che variano dalla poesia alla narrativa, accompagnate dalle opere dei nostri pittori e disegnatori.

Parola agli artisti:

Al giorno d’oggi si discute molto sull’impatto che i giovani hanno sul mondo del lavoro e della cultura. Essi vengono spesso giudicati dagli adulti perché secondo loro, non hanno la volontà di studiare o di lavorare per potersi permettere un futuro. Molte aziende, per esempio, si lamentano perché i ragazzi non vogliono lavorare di sera o nel weekend. Non sanno, però, che molti di noi vengono sfruttati e sottopagati: tirocini non retribuiti, il “mese di prova” non retribuito, tante ore di lavoro pagate poco, c’è addirittura chi cerca personale con anni di esperienza, ma esattamente, come si fa ad avere esperienze senza lavorare? Le persone sono sempre brave a giudicare perché magari, “ai loro tempi”, si iniziava già a lavorare sin da piccoli. Dovrebbero rendersi conto, invece, che la società è andata avanti e bisogna accettare questo cambiamento mettendosi nei panni dei ragazzi. Io e come altri cittadini di Cassano delle Murge, vogliamo dimostrare ai giudicanti che i giovani hanno voglia di lavorare e acculturarsi, il nostro obiettivo è quello di fare la differenza! Portare cultura in questo paese attraverso la lettura e la musica, penso sia il primo passo per una vera e propria “rivoluzione.”

Afferma Rossella Petruzzellis, giovane violinista locale.

“Tutto nasce come un movimento culturale, con lo scopo di aiutare, far conoscere e sponsorizzare con eventi, momenti, presentazioni e incontri giovani artisti locali. Fra le nostre idee, intendiamo regalare ai nostri tanti e amati lettori, racconti, pillole di psicologia e filosofia, poesie e una attenta analisi letteraria. Queste le principali idee, suddivise fra i componenti. Come sempre affermo, abbiamo giovani artisti che devono essere aiutati, presi in considerazione, vanno sollecitati, non abbandonati nel loro mondo dei sogni!! Perché lasciarli sognare, quando l’occasione è sotto le loro mani? Non abbiamo affatto intenzione di limitarci o soffermarci ad un argomento solo, abbiamo intenzione di sviscerare tutti i prodotti della creatività in tutte le sue sfaccettature!

Continua Vincenzo Angiulo, dando solo un piccolo assaggio di quelle che sono le tante, tantissime idee che, con la forza dei suoi compagni, intende rendere realtà.

Sbagliando si impara, tutti sbagliamo, solo così possiamo migliorare e migliorare gli altri trattandoli altrettanto come vorremmo essere trattati noi, Vorrei un attimo soffermarci sul NOI, perché è ciò che siamo, io, tu, loro, gli altri, siamo tutti parte dell’umanità, che va avanti da millenni, tramandando e modificando ciò tramandato per migliorarsi. Con il tempo le generazioni cambiano, ma facciamo tutti gli stessi sbagli, chi prima e chi dopo, e penso che il primo passo per migliorarsi veramente sia accettare l’errore, che sia il nostro o che sia quello degli altri. Sia grandi che piccini hanno da sbagliare, hanno da imparare, ma hanno anche molto da cui poter imparare. A NOI dico, di offrirci il nostro sapere e il nostro amore.

Voce di: Dario Traversa

Io penso che molte persone adulte su noi giovani hanno molti pregiudizi. Si è vero, la nostra generazione sta cadendo nell’ignoranza e nella cattiveria, ma non tutti siamo così perché ci sono sempre eccezioni e questa volta vorremmo farla noi.  Molti ragazzi e ragazzepurtroppo vengono messi da parte per le loro incapacità perché ritenuti “stupidi” o “inutili” obbligandoli a seguire la massa per essere accettati dalla società di oggi, perché la diversità ormai fa paura. Gli adulti di ora a parer mio dovrebbero avere fiducia su alcuni di noi, le potenzialità le possediamo, una spinta o un piccolo incoraggiamento non ci farebbe male invece di sentirci dire ogni volta che non siamo capaci. Quindi spero che gli adulti possano capire noi giovani artisti in balia delle difficoltà della società retrograda portata sulle spalle”

Scrive Irene Bozzi, altra giovanissima che ha deciso di imbarcarsi in questa avventura. Segue Andrea Golemi, altro giovanissimo non ché assistente fidato del fondatore del movimento Vincenzo Angiulo.

“Quante volte si sente dire che noi giovani non vogliamo lavorare, o che sappiamo solo usare i «telefonini», o che conosciamo solo i tasti, o che non sappiamo più usare le mani, e tante frasi simili? L’idea alla base di tali affermazioni è che, in via del tutto misteriosa, si nasca imparati. Bisogna saper guidare ai primi tentativi, saper maneggiare strumenti come trapani dopo aver solamente sentito dire come si fa, saper cucinare dal nulla. Gravissimo non saper affettare una mela in pochi secondi al primo tentativo, gravissimo non saper frenare nella maniera adeguata dopo la seconda lezione di guida, ma per qualche oscura ragione, saper usare un computer, o un telefono, sono abilità indegne di riconoscenza. Se i giovani non «sanno essere pratici», allora in che modo riescono a comporre messaggi in poco tempo? Come fa un ragazzo di 12 anni ad essere bravissimo in un videogioco? Abitudine. Chi critica è inconsapevole delle differenze tra una società in cui si comincia a lavorare «manualmente» prima dei 20 anni, e una società avanzata e complessa in cui l’astrazione e l’automazione hanno cominciato a prendere il sopravvento. Posso dire con assoluta certezza, che il motivo per cui il diciottenne medio non sa montare un’impalcatura è lo stesso per il quale il cinquantenne medio non sa come scaricare un’immagine da Google.”

A tale scopo, abbiamo deciso, tutti noi giovani artisti, di riunirci e abbattere i pregiudizi e tabù tanto radicati, portando alla luce temi e idee da sottoporre all’attenzione di tutte le fasce d’età. Abbiamo raccolto diversi talenti che spaziano dalla scrittura alla poesia, dalla musica alla letteratura, dall’istintualità dell’arte al rigore scientifico.

Il movimento ancora in fasce, propone ai suoi lettori una sezione mensile, contente rubriche dal genere differente.

L’errore più grande che si possa commettere è non imparare dal passato. Un errore comune ormai da secoli, ogni generazione tenta disperatamente di non replicare gli errori della precedente ma puntualmente finisce per farlo o per peggiorare la situazione. Ammetto che molto spesso i ragazzi siano poco inclini a studiare la storia, spesso ritenuta noiosa, forse per il metodo d’insegnamento che andrebbe rivisto in alcuni casi. Una generazione non incline all’ascolto, focalizzata sulla praticità della vita e sulla semplificazione di ciò che la circonda è perso il piacere di ascoltare i propri nonni raccontare la loro gioventù, imparare dalle proprie nonne “a fare i mestieri di casa”. Penso sia questa la reale ragione per cui viene criticata, l’incapacità di rendere giustizia e di onorare la memoria. In latino la si chiama “Damnatio Memoriae”, cancellare i ricordi, cancellare la storia, dimenticare quello da cui potremmo imparare, una condanna che si ripercuote sul presente e sul futuro più che sul passato stesso. Spero vivamente che con il nostro lavoro, le vecchie generazioni si possano ricredere, trovare la curiosità in noi, grazie alla quale potremmo insegnare alle generazioni postume, qualcosa della nostra storia in un modo nuovo, nella speranza che nulla venga più dimenticato. É necessario ormai, ritrovare la propria identità culturale e non penso ci sia miglior modo per farlo, che partire dal nostro Paese”

Parole di Giulia Iurlo

Fra le tante idee, abbiamo deciso di sottoporre all’attenzione dei concittadini, qualcosa che riguardi noi cassanesinell’intimo”. Da qui: Parola a Cassano:diretta da Vincenzo Angiulo e Giulia Iurlo. I due giovani racconteranno la “Cassano inedita” rivelando storie meno conosciute del nostro borgo, analizzando nel dettaglio eventi di natura differente.

Vè anche un tema di costante attualità, quello della poesia. Un giovane poeta, velato dalla mondanità locale, si è fatto avanti, rivelandosi e decidendo di dirigere:L’Angolo poetico: diretto da Leonardo Alimani che regalerà degli scorci sentimentali ad ogni pubblicazione.

In questo mare di cultura, non poteva certo mancare l’angolo dedicato alla letteratura, quindi nasce: Parola alla recensione: gestita da Irene Bozzi, la quale si occuperà di recensire i libri locali, consigliando con le sue parole, libri e romanzi, scritti per mano di autori locali.

Tutto il nostro lavoro è basato sul gioco di squadra, sulla solidarietà del gruppo e sulla ricerca e lo studio delle fonti che decideremo di trattare. Ogni mese, un nuovo argomento o un susseguirsi del precedente; ci auguriamo che il nostro progetto vi piaccia e che le idee che vi proporremmo mensilmente siano dai concittadini apprezzate e condivise.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Corriere Nazionale

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