Principale Estero L’oligarca russo Anatoly Chubais ricoverato in un ospedale europeo

L’oligarca russo Anatoly Chubais ricoverato in un ospedale europeo

di Marta Allevato

L’ex zar delle privatizzazioni della Russia avrebbe sviluppato i sintomi della sindrome di Guillain-Barrè. Ma c’è chi avanza l’ipotesi di un avvelenamento. Chubais ha lasciato la Russia un mese dopo l’inizio del conflitto in Ucraina.

© ALEXEY NIKOLSKY / RIA NOVOSTI / AFP
– Anatoly Chubais con Vladimir Putin

 

AGI – Anatoly Chubais, l’ex zar delle privatizzazioni della Russia post-sovietica che ha lasciato il suo incarico di inviato speciale del Cremlino per il clima poco dopo l’avvio della guerra in Ucraina, si trova in terapia intensiva “in un ospedale europeo”, dopo essersi sentito male probabilmente mentre era in vacanza in Sardegna.

Secondo fonti a lui vicine, Chubais ha sviluppato i sintomi di una rara malattia immunitariala sindrome di Guillain-Barrè, che danneggia il sistema nervoso periferico, ma in molti hanno pensato subito a una possibile vendetta.

Casi di sindrome di Guillain-Barrè, scrivono alcuni giornali russi, sono in aumento tra chi è stato malato di Covid e, meno frequentemente, possono manifestarsi come conseguenza dei vaccini.

In mancanza di informazioni ufficiali, però, tornano alla mente diversi casi passati di avvelenamento di figure di spicco sia dell’establishment che dell’opposizione russa, in patria e all’estero e in molti – dal Daily Mail britannico alla russa Komsomolskaya Pravda – non escludono si tratti di una resa di conti ai vertici del potere.

Secondo le informazioni del popolare canale Telgram russo Ostorozhno Novosti, la stanza in cui il politico si è sentito male è stata esaminata da specialisti in tute da protezione chimica e la polizia ha interrogato tutti i testimoni.

“Non penso si tratti di avvelenamento” ha riferito a Reuters una fonte vicina al politico. Ex riformatore economico degli Anni ’90, Chubais – 67 anni – è stato il primo alto funzionario russo ad aver lasciato il potere dopo l’invio delle truppe in Ucraina.

All’epoca non ha fornito spiegazioni ufficiali, ma si era diffusa la notizia che fosse contrario alla guerra. Noto come il principale architetto delle privatizzazioni, sotto l’ex presidente Boris Eltsin, era stato tra le figure politiche che ‘raccomandarono’ l’ex agente del Kgb, Vladimir Putin, per il suo primo incarico al Cremlino.

Passato alla guida dell’azienda statale di nanotecnologia Rusnano, nel 2020 era stato poi nominato inviato speciale per il Clima e i rapporti con le organizzazioni internazionali.

A dare la notizia del malore, ieri sera, era stata la celebre giornalista e socialite, Ksenia Sobchak, amica della famiglia e anche lei spesso in vacanza in Italia.

Sobchak – figlia del defunto primo sindaco eletto di San Pietroburgo, Anatoly Sobchak, e primo mentore di Putin – ha detto di aver parlato con la moglie del politico, Avdotya, la quale per prima ha raccontato della sindrome di Guillain-Barrè senza però fornire dettagli sulla clinica in cui è ricoverato il marito.

Al momento sembra che Chubais si trovi ancora in terapia intensiva ma in via di miglioramento. “I medici dicono di averlo preso in tempo”, ha detto sempre la stessa fonte all’agenzia Reuters.

La notizia è stata ampiamente coperta in Russia dove è intervenuto anche il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, il quale si è detto “rattristato” e ha garantito assistenza all’ex consigliere presidenziale, “qualora venisse richiesta”.

Associato dai russi alle privatizzazioni che furono vissute come una svendita del Paese a pochi e spregiudicati imprenditori – che sarebbero poi diventati i famigerati oligarchi – Chubais non è molto amato in patria.

Aveva lasciato la Russia il 23 marzo, appena un mese dopo l’invasione dell’Ucraina. Dopo la sua partenza era stato avvistato a Istanbul e poi a Cipro prima del trasferimento, secondo Komsomolskaya Pravada, in Italia con la moglie.

In Russia, intanto, le autorità avevano avviato verifiche sul suo possibile coinvolgimento in schemi di corruzione e sui suoi conti in Europa e Putin parlava di “nemici interni” e della necessità di “ripulire” la società dai “traditori” usati dall’Occidente per distruggere la Russia.

Il riferimento nemmeno troppo velato era stato anche a chi preferiva vivere e viaggiare all’estero. “I traditori saranno sputati fuori dalla società come moscerini finiti per sbaglio in gola”, aveva detto il leader del Cremlino.

“Dato l’enorme numero di persone che provano ostilità nei confronti di Anatoly Chubais, viene in automatico chiedersi se la malattia improvvisa dell’ex funzionario abbia una causa naturale o se l’abbiano ‘aiutatò ad ammalarsi”, scrive oggi Komsomolskaya Pravda con toni che risuonano quanto meno sinistri.

 

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