Lo scorso mese è uscita l’ultimissima pubblicazione libraria dello scrittore pugliese e di origini cilentane, Mario Contino.
Significativo e provocatorio è il titolo del volume “2021: gli UFO sono reali. Ipotesi e testimonianze di un fenomeno che non può essere negato”, edito da Intermedia Edizioni con la prefazione curata dal sociologo siciliano Dario Sanfilippo.
Noto anche all’estero per i suoi studi meticolosi, Mario Contino è stato ritenuto uno tra gli scrittori più produttivi d’Italia; esperto in folklore, teosofia e fenomenologia ascrivibile a ciò che comunemente viene definito “paranormale”, il suo curriculum prevede – oltre a ben quattordici pubblicazioni – collaborazioni con numerosi canali TV e testate giornalistiche e riviste di importanza nazionale come Mistero Magazine del famoso ed omonimo programma televisivo di Canale5.
Mario Contino è stato, inoltre, il fondatore dell’A.I.R.M. (Associazione Italiana Ricercatori del Mistero) nata nel 2013, attualmente non più in attività, ma che nel tempo ha suscitato un vivace interesse da parte dei mass media nazionali ed il consenso delle istituzioni pubbliche e private; gli studi condotti da Contino son stati definiti tra i più autorevoli grazie allo scrupoloso metodo adoperato dallo stesso durante le indagini.
E’ oggi curatore della collana di libri Universo del Mistero – omonima al titolo del famoso canale YouTube da egli gestito – edita da IQdB di Stefano Donno.
E’ proprio in occasione del suo ultimo lavoro editoriale che ho intervistato il rinomato “autore del mistero”, Mario Contino che ringrazio per la gentilezza e la disponibilità per la concessione di questa.
Mario, sei definito lo “scrittore del mistero”, ma prima di arrivare al cuore delle tue pubblicazioni editoriali, vorrei soffermarmi sulla passione per questo ambito tanto complesso quanto “di confine” tra l’astratto ed il tangibile. Come è iniziato tutto?
– Da piccoli tutti sappiamo, ne abbiamo consapevolezza, che esistono realtà misteriose, evanescenti, quasi surreali. Poi i grandi ci insegnano che tutto ciò non è reale, che è solo frutto della fantasia, incubi e allucinazioni. Questa opera di indottrinamento spegne la nostra percezione sul mondo che poi saremo costretti a definire “del paranormale”. Ecco, su di me questo indottrinamento non ha funzionato. Ho visto in diverse occasioni esseri che non è possibile collocare nella normalità, non secondo i canoni di normalità che ci hanno inculcato, quindi collocabili in quella che viene improvvisamente definita “sfera del paranormale”.
Sei un ricercatore del mistero. Come differisce la tua attività da quella di Ghost Hunting?
– inizialmente anche io mi definivo un Ghost Hunter, poi ho compreso che molti Ghost Hunters divulgavano un’idea di ricerca errata. Io non cerco “Ghost”, in realtà mi limito ad osservare e registrare cercando di alterare il meno possibile il luogo oggetto del mio studio. Non parto con la convinzione di “cacciare il fantasma” “catturare il fantasma”, bensì con l’idea di svelare un eventuale mistero di qualsiasi natura esso fosse. Non è una questione di nome ma di metodo, esistono anche gruppi che conservano la denominazione di Ghost Hunters solo per convenzione ma che operano in maniera impeccabile, sono pochi ma ci sono, ad esempio il GHT Ghost Hunters Team o il Giap Roma
Come potremmo definire il Paranormale? Pensi che questa sia una disciplina allo stato embrionale o potrebbe divenire, in un futuro prossimo, oggetto di studi accademici?
– Penso che concettualmente sia errato parlare di paranormale, si dovrebbe parlare di mistero da risolvere. Un mistero, per quanto tale, rientra comunque nella sfera del normale. Fino a pochi decenni fa era paranormale il fulmine globulare, oggi non lo è più. Il paranormale non esiste, sono fenomeni reali ma incompresi. Molti ricercatori, quelli con la puzza sotto al naso e terrorizzati dal pregiudizio, ricercano nel mio stesso ambito ma in segreto, perché negli ambienti universitari sarebbero derisi ed avrebbero ripercussioni negative sulla loro carriera.
Come reagisce la Chiesa di Roma dinanzi a questa tipologia di indagini? Vi è mai stato un confronto con religiosi che disapprovano determinate indagini e metodi ?
– La difficoltà deriva dalla confusione creata da pseudo-ricercatori che si comportano da pagliacci. Personalmente ho sempre avuto un dialogo rispettoso e costruttivo con i vari rappresentanti della Chiesa Cattolica con cui mi sono interfacciato, con alcuni è anche nato un cordiale rapporto di amicizia. Io con il mio operato non contraddico ad alcun precetto religioso, non faccio evocazioni o invocazioni, non pratico necromanzia o divinazione ecc, mi limito a osservare e registrare.
Qual è stata per te l’esperienza più significativa in questi anni da ricercatore?
– Quella che ho vissuto privatamente, in casa mia, in una condizione di assoluta normalità, ossia in un luogo che non è mai stato collegato a fenomeni paranormali. La gente crede che il paranormale bisogna andarselo a trovare in Castelli o vecchie masserie abbandonate, la verità è che è lui a trovare noi, il più delle volte.
Passiamo al Folklore: sei, probabilmente, l’unico a ricercare e studiare le tradizioni folkloristiche, c’è un fine particolare?
– Si, il folklore deriva dall’osservazione di un fenomeno al quale è seguita un’opera di razionalizzazione che ovviamente risente del contesto sociale e culturale in cui si è concretizzata. Poi questa verità è stata romanzata e tramandata nei secoli, subendo molte modificazioni. Io cerco di salvaguardare questo sapere perché credo che racchiuda verità assolute ancora da comprendere, mi riferisco soprattutto al folklore legato a miti e leggende.
“Il Diavolo e la Stregoneria in Puglia”, è il titolo del tuo penultimo lavoro; un titolo “scottante”, hai risentito di pregiudizi?
Si, qualcuno ha recensito il libro scrivendo che tratta di Belzebù, mentre all’interno del saggio non ho mai usato neppure quel termine. Ovviamente sono recensioni false dettate da fanatismo. Il libro tratta il tema del diavolo e della stregoneria a livello antropologico, se lo avessero anche solo sfogliato lo avrebbero capito. È una raccolta di leggende pugliesi si queste figure che da sempre sono presenti nell’immaginario collettivo.
Questione UFO: anche questo è un tema oggetto di studio. Approfondiamolo insieme: La scelta di questo titolo “provocatorio” è stata intenzionale? qual’è il riscontro dell’opinione pubblica, qualora vi fosse, in merito al fenomeno “Unidentified Flying Object o Unknown Flying Object”? Quali testimonianze hai raccolto? Qual è stato lo stimolo motivante che ti ha portato alla redazione di quest’opera?
Il titolo non è provocatorio, dal 2021 nessuno può mettere in discussione l’esistenza dei fenomeni Ufologici, questo è emerso dalle indagini condotte dal Pentagono degli Stati Uniti d’America: molti dei fenomeni Ufo identificati sono reali e di ignota natura.
L’opinione pubblica ha reagito meglio di quanto mi aspettassi, anche perché i principali telegiornali e giornali internazionali hanno seguito con attenzione le vicende legate alle indagini Usa sugli ufo del 2021. anche la NASA nel 2022 ha avviato ufficialmente alcune indagini sugli Ufo, quindi mi pare ovvio che non ci siano dubbi sulla loro autenticità, semmai si può e si deve discutere sulla loro natura.
Personalmente ho raccolto molte testimonianze, anche dirette, ma non sono presenti tutte sul libro perché il tema del saggio è appunto la svolta del 2021 sul fenomeno UFO a seguito delle indagini americane.
Un argomento piuttosto complesso e vasto, quello sul mistero, meritevole di maggiori approfondimenti resi possibili dalla lettura dei saggi redatti dall’autore Mario Contino rinvenibili in tutte le librerie d’Italia.