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DRESIRES AND FEARS il nuovo progetto discografico del Vito Liturri Trio. Oggi a Molfetta la presentazione

Prodotto da Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da IRD e nei migliori store on line da Believe, esce oggi, sabato 20 agosto, “Desires and Fears” del Vito Liturri Trio. Dopo “After The Storm” (2014) e “From Beyond” (2017), si tratta del terzo lavoro discografico del pianista e compositore barese – affiancato da Marco Boccia al contrabbasso e Lello Patruno alla batteria – per l’etichetta salentina. Le nove composizioni originali (Zenobia, Valdrada, Marozia, Smeraldina, Armilla, Pentesilea, Zobeide, Teodora, Invenzione a due), ispirate a “Le città invisibili” di Italo Calvino, saranno presentate proprio sabato 20 agosto (ore 21   ingresso 5 euro + dp) nell’Ipogeo Madonna della Rosa Molfetta per la serata conclusiva della rassegna “Concerti d’estate” della Fondazione Musicale Vincenzo Maria Valente.

«Questo lavoro proietta il trio in una dimensione nuova che le suggestioni delle Città Invisibili di Calvino trasformano in immaginifici percorsi sonori attraverso i quali si ha l’impressione di addentrarsi in uno spazio ignoto; il testo letterario diventa opportunità e metafora di viaggi fisici e introspettivi in luoghi che sono proiezioni e rappresentazioni caleidoscopiche, in cui ciascuno di noi può trovare una sua intima collocazione», scrive Clelia Sguera nelle note di copertina. «L’uso dell’elettronica si fa più incisivo che nel passato, il sound scopre paesaggi acustici di grande impatto emotivo, la ricerca timbrica amplifica la gamma sonora dei tre solisti, come se per ciascuno ci fosse un alter ego elettronico; l’ispirazione jazzistica emerge nella complessità e varietà dei soli, composizioni nelle composizioni, caratterizzate da lucida invenzione. Tuttavia la ricchezza non è mai disordine, tutto va nella direzione di un accompagnamento graduale dell’ascoltatore fino a farlo diventare parte del gruppo, lo spazio son oro si fa luogo dell’anima, le città diventano labirinti al cui interno anche a noi viene data la possibilità di trovare la nostra via e la musica che ci accompagna, non volendone descrivere gli angoli, né i vicoli, né i palazzi, ci fa assaporare lo spazio emotivo che le abita. Un viaggio all’interno, ossimoro del viaggio stesso, che anziché allontanare, avvicina; è un percorso nelle profondità, a cui la musica fornisce intime e visionarie suggestioni, piuttosto che punti di arrivo».

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