Nuovi studi sono stati condotti sul fronte oncologico.
Effettuati dal team del laboratorio di ricerca di diagnostica ematologica e caratterizzazione cellulare dell’Istituto Tumori di Bari, sono stati recentemente pubblicati sulla rivista internazionale Hematological Oncology.
La ricerca ha coinvolto più istituzioni, vantando l’importante collaborazione con l’unità di emolinfopatologia dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e con l’ Hospital Clinic di Barcellona , mirando all’approfondimento di quei dati clinici costituenti già da tempo materiale di studio per i nostri ricercatori. Tra i loro nomi annoveriamo quello della professoressa Maria Carmela Vegliante e del professor Sabino Ciavarella, responsabile del laboratorio barese che opera all’interno dell’unità di Ematologia dell’Istituto oncologico, diretta da Attilio Guarini.
I ricercatori si sono concentrati sull’analisi del linfoma diffuso a grandi cellule, una forma molto aggressiva di tumore del sangue. Infatti, ad oggi , risulta non ancora curabile per ben 40 pazienti su 100. Dunque, lo studio effettuato , mirando ad individuarne le cause, si è focalizzato sulla correlazione fra il metabolismo del colesterolo e la funzione dei macrofagi addetti ad eliminare e distruggere le cellule tumorali. Secondo questa ricerca, il colesterolo incidendo sull’azione infiammatoria e antitumorale dei macrofagi, determinerebbe il successo o il fallimento di farmaci o terapie.
La mission futura della ricerca è finalizzata a concentrarsi sul tipo di risposta ai farmaci, in modo da identificare e strutturare terapie più personalizzate, adatte per ogni specifica risposta. In questo modo, il paziente non dovrà sottoporsi a esami o indagini invasive.
I medici potranno studiare il comportamento dei microfagi, le cellule spazzino, già durante la biopsia, grazie alla una nuova tecnologia Nanostring, già in uso nell’oncologico barese, capace di misurare i parametri biologici legati alla funzione dei macrofagi.