La Chiesa e il mondo guardano a Francesco d’Assisi come ad un uomo libero, in pace con se stesso e riconciliato con gli altri, testimone della fraternità e della libertà cristiane, che rendono capaci di uscire da se stessi ed aprirsi ad ogni essere creato, nell’Uomo e nella Natura.
L’Autore Piero Sirianni, padre francescano, ci accompagna in questo studio a soffermarci su queste due tematiche tipicamente francescane: la vita libera secondo il vangelo e le relazioni fraterne, che sono state oggetto della sua tesi in Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana.
L’opera “Libertà e fraternità nell’esperienza e nella teologia francescana”, edita da Biblioteca francescana Edizioni (2022) ed inserita nella collana “Francesco e dintorni”, è – quindi – incentrata sulla figura di Giovanni di Pietro di Bernardone, meglio noto con il nome di Francesco, Santo natio di Assisi e capostipite dell’Ordine dei Frati Minori, al quale diede il nome e per il quale prescrisse la Regola.
Rilevante, all’interno del considerevole capolavoro teologico, è il concetto di libertà che trova la loro essenza nella frase riportata testualmente:
“Il cristiano è libero di amare proprio perché si sa amato da Dio. Per questa ragione, liberato dall’angoscia per se stesso, può dedicarsi all’amore per gli altri”
Dal taglio umanistico, sociologico e antropologico, l’opera scritta da Padre Piero Sirianni vuol partire da questo concetto per, poi, focalizzarsi sull’amore per il prossimo e, in particolar modo, per i più umili: Francesco, divenendo un frate, diviene un uomo libero poiché la scelta di divenire liberi è quella di diventare figli nel Figlio.
Nato nel 1181 da una nobile famiglia di Assisi, Giovanni di Pietro di Bernardone, nell’infanzia fu nutrito del sogno di diventare cavaliere; tuttavia un’esperienza lo svestì della vita colma di agi che aveva condotto fino a quel momento, quado un’esperienza avvenuta nel carcere di Perugia lo cambiò radicalmente;
a seguito di questa il giovane maturò una consapevolezza che lo portò all’allontanamento dalla vita passata e lo condusse ad abbracciare una nuova vita, durante la quale assumerà il nome di Francesco ed osserverà Sancta Regula, pilastro dell’Ordine di cui egli è capostipite.
Facendo tesoro del prezioso dato delle scienze umane, desiderano andare oltre; più in profondità rispetto alla lettura psicologica, la quale dice che dove c’è la persona in armonia con se stessa, lì sussistono anche le relazioni più vere; allorquando si lascia andare il sé – cioè dove si accoglie una certa resa, che è l’umiltà di considerare il punto di vista o la realtà dell’altro – si fa spazio a una libertà scevra da ogni intenzione di controllare o costringere qualcuno a fare qualcosa. Per arrivare a questa maturità – antropologica e cristiana – occorre un «Terzo, luogo privilegiato al di fuori dei due».
L’uomo, dunque, accogliendosi ed accogliendo, in armonia con la natura e con la gratitudine data dalla restituzione di quanto ricevuto – poiché ogni bene appartiene a Dio – e nella condivisione può sentirsi davvero libero: la libertà cristiana è, dunque strettamente correlata al bene etico.
La libertà intesa da Francesco d’Assisi risiede nei precetti neotestamentari come l’operare per la giustizia, nell’amore per il prossimo e per porsi a servizio del Signore che intercede con noi attraverso i doni della natura ed al richiamo alla fraternità universale non dimenticando che nell’esperienza sanfrancescana ogni uomo tende verso l’altro suo fratello nell’Universo, vero il quale ha l’obbligo morale e sociale di esprimere la propria solidale vicinanza così come dall’esempio del Santo di Assisi.
Questo argomento dottrinale e ispiratore sarà il fulcro del dibattito che si svolgerà durante l’evento di domenica 28 agosto a Cassano delle Murge, “IntratteniMenti”, durante il talk dedicato all’Umanesimo e Trans-umanesimo.