Fiom Cgil: parcheggi e zone portinerie stabilimento ex Ilva in grave stato di abbandono
La Fiom Cgil di Taranto segnala una situazione di criticità e uno stato di abbandono nell’area industriale ex Ilva con particolare riferimento ai parcheggi e alle zone antistanti le portinerie di ingresso dei dipendenti di Acciaierie d’Italia e dell’appalto.
Infatti, nelle aree sopraindicate sono presenti rifiuti di ogni genere, nel parcheggio dei dipendenti non vengono svolte regolarmente le pulizie dei piazzali e presso una strada secondaria, che porta alla portineria D, era presente una vera e propria discarica che non consentiva il passaggio dei mezzi dei dipendenti e che, ad oggi, risulta comunque chiusa da dei new jersey in cemento.
Inoltre -prosegue la nota della Fiom Cgil- alla portineria imprese vi è un rischio per i lavoratori che utilizzano i mezzi pubblici in quanto non sono presenti fermate dei pullman e gli stessi sono costretti ad attendere in strada con pericoli evidenti per la loro incolumità.
Nei pressi della portineria tubificio, nonostante innumerevoli segnalazioni, è ancora assente l’lluminazione presso la statale SP 48 Taranto (quartiere Tamburi) – Statte non garantendo condizioni di viabilità e sicurezza adeguati soprattutto in uscita ed entrata dei veicoli dei dipendenti.
Si riscontrano, anche, continue problematiche relativamente all’illuminazione nei parcheggi ex Ilva Portineria A – D – TUB – Imprese, aggravata dalla totale assenza di sorveglianza e stato di abbandono, a causa delle quali si verificano continui furti e danni alle auto dei dipendenti in qualsiasi orario del giorno.
Tuttavia, siamo a conoscenza di un investimento di euro 442.256,00, finanziato dal piano operativo FESR Puglia 2007 – 2013 Asse VI “Competitività dei sistemi produttivi e occupazione Azione 6.2.2.” per l’impianto di video sorveglianza, presente soltanto presso la Portineria D e Appalto, ma non ci è stato illustrato alcun protocollo specifico sull’utilizzo delle stesse apparecchiature né gli obiettivi di questa spesa così importante.
La situazione, nonostante alcuni interventi da parte di ASI, è diventata insostenibile e il continuo rimpallo di responsabilità ha determinato una condizione intollerabile per i lavoratori che all’uscita dal lavoro continuano a subire gravi danni alle proprie autovetture. Inoltre, l’azienda continua a scaricare qualsiasi tipo di responsabilità nei confronti del gestore dell’area industriale senza mai affrontare seriamente un tema così importante per i dipendenti di ADI.
È inaccettabile -aggiunge ancora la Fiom Cgil- che i dipendenti di Acciaierie d’Italia e dell’indotto non abbiano un parcheggio dignitoso e per tale ragione come Fiom Cgil crediamo sia arrivato il momento, ognuno nel proprio ruolo, istituzioni e azienda compresa, di attivare da subito un tavolo con cui giungere ad un protocollo d’intesa che possa garantire un parcheggio sicuro e pulito ai lavoratori della grande industria.