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Nudi alla meta? Come internet ha ucciso gli spazi e le spiagge per nudisti

Meno attrattive per i goivani, conservano il loro fascino per la generazione che le ha sdoganate, al punto che le spiagge per nudisti sono sempre meno e sempre più popolate da anziani.

di Alberto Ferrigolo

AGI – Negli Stati Uniti li chiamano così: “spazi pubblici opzionali per l’abbigliamento”. Che nella realtà sono i campi o le spiagge per nudisti, e che secondo il settimanale The Atlantic sembrano aver diminuito la propria popolarità.

E anche il loro appeal. Soprattutto tra i giovani, il cui rapporto con la nudità “è stato plasmato da una vita online” e sostituito da siti come Pornhub e Instagram stesso.

Attraverso internet, infatti, “i giovani hanno accesso a un abisso senza fondo di immagini di nudo o seminude insondabile per le generazioni precedenti”, annota il magazine.

Alcuni dati dicono che il nudo in pubblico sta indietreggiando in Danimarca, l’abbronzatura in topless è ormai fuori moda da un pezzo in Francia, tanto che la sua popolarità ha raggiunto il minimo storico nel corso del 2021 mentre un sondaggio che risale al 2019 segna una tendenza al ribasso tra le donne nel Regno Unito, in Germania e in Italia, che semmai sembrano privilegiare i glutei scoperti ed evidenziati da un mini costume da bagno.

Quanto agli Stati Uniti, è più difficile valutare, perché la tendenza all’inizio degli anni ’70 per legalizzare la nudità sulle spiagge pubbliche ha avuto molto meno successo che in Europa.

Anche se, sempre nello stesso sondaggio, la percentuale di persone che affermano che proverebbero la nudità su una spiaggia in cui non è vietato indossare abiti solo se garantiti che è sicura e legale, è balzata dal 28% al 45% dal 2015 al 2021.

Tuttavia, molte delle spiagge per nudisti che si potevano trovare negli Stati Uniti nel loro periodo di massimo splendore oggi non esistono più. E, in genere, quelle poche che rimangono sembrano attirare una folla molto diversa da quella degli anni ’70, scrive il settimanale Usa, secondo cui “all’epoca, le spiagge per nudisti attiravano i ‘giovani con meno soldi’ che non potevano permettersi un club privato per nudisti ma potevano gestire l’arrampicata, spesso insidiosa, verso i tratti isolati di spiaggia dove la nudità era tollerata”.

Anzi, secondo Mark Storey, uno scrittore e consulente editore di Nude & Natural, rivista che ha attraversato gli ultimi 20 anni a occuparsi di nudismo e nudità, “i vecchi bagnanti nudi tendono a essere più numerosi i giovani e gli uomini superano di gran lunga le donne, tant’è che “sembra che il rapporto tra i sessi sia passato da quasi il 50-50 a oltre il 95% di maschi in certi luoghi”.

Il motivo minore attenzione al nudismo sarebbe legata a ragioni come “l’aumento delle di persone provenienti da culture e religioni che non tollerano la nudità pubblica sia in Europa che in America” oltreché a “una maggiore consapevolezza del rischio di cancro della pelle”.

Un’altra possibile spiegazione è che nei decenni che hanno preceduto Internet, anche le affollate spiagge pubbliche per nudisti consentivano in ogni caso un elemento di privacy, aspetto che internet ha completamente azzerato e distrutto.

Per altro, internet è pieno zeppo di nudità e spesso anche ad alto tasso hard. E poi i tabù sono caduti uno dopo l’altro. A partire da quel nudismo della vecchia e variegata comunità hippie, che ne ha fatto un vessillo quale rifiuto dello sfruttamento e dei vincoli della società moderna. Ma anche questo sembra aver perso risonanza tra i giovani, fino ad essere ammainato.

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