In quest’epoca particolare, nella quale il colore del cemento diviene l’unico connotato per le grandi città, un’oasi green, seppure privata, potrebbe aiutare il sistema nello sviluppo e nella ripresa dai fattori che, piano piano, lo stanno spegnendo. L’organizzazione americana Nature Conservancy – senza scopo di lucro – attiva per la conservazione e con sede negli Stati Uniti d’America si è posta come scopo la protezione di piante, animali e biocenosi che sono rappresentativi della diversità della vita sulla terra, nonché della protezione dei loro habitat sulla terra e nell’acqua. Tra i quesiti esposti dall’organizzazione americana vi è quello che si incentra sulle motivazioni per le quali ancor ‘oggi piantare alberi non sia stato ancora incluso nei finanziamenti per la salute pubblica.
In effetti piantare alberi significherebbe:
• Ridurre la presenza di anidride carbonica nell’aria;
• Creare aree in ombra e quindi abbassare il calore sul suolo, on ripercussioni nel micro e nel
macro clima;
• Offrire riparo ad animali (mammiferi o uccelli) utili a contrastare la sovrappopolazione di
insetti di varia natura;
• Se in numero accettabile (siamo lontani dal traguardo) gli alberi possono riequilibrare il
clima combattendo le cause della siccità.
Molti sono i comuni italiani che, fortunatamente, stanno realmente adottando politiche per la salvaguardia dell’ambiente che si fondano sulla riqualificazione ed il potenziamento del verde pubblico.
Solo nel 2022 in Piemonte si sono piantati oltre 2000 alberi di Paulownia, una pianta nota per le sue grandi capacità di assorbimento della CO2.
Quotidianopiemontese.it ci informa anche che gli alberi saranno piantati dalla ditta Tomatis Lamiere di Cuneo in collaborazione con l’Ass.ne Paulownia Piemonte.
In Puglia purtroppo le cose non vanno proprio nel verso giusto e nonostante i vari impegni, qualcosa sembra frenare la piantumazione, che tra l’altro è percepita come opera di decoro pubblico e non come mezzo utile al miglioramento della salute pubblica.
Un esempio da imitare a Bari sarebbe proprio quello del giardino privato dell’avvocato Isabella Cusanno, vera oasi di vita nel deserto di cemento delle grandi città.
Il giardino interno allo “studio Legale avv. Isabella Cusanno” sito in strada Madonna della Stella al civico 12 di Bari ha lasciato colpiti molti visitatori in quanto nel giardino convivono con grande vigoria insieme a una trentina di piante di limoni, aranci e mandarini, oltre che a:
• Kolwitzia amabilis, arbusto a fioritura primaverile della famiglia dei caprifogli, fortemente
profumato;
• Weigelia variegata, arbusto a fioritura estiva profumato
• Chimonanthus praecox, arbusto a fioritura invernale, dal forte profumo;
• Calycanthus floridus, arbusto a fioritura estiva dal forte profumo
• Edera Gloria di Marengo rampicante;
• Parkinsonia aculeata, grande arbusto della famiglia delle Fabacee in grado di colonizzare il deserto del messico;
• Jacaranda mimosifolia ( specie protetta);
• Camelia japonica; in piena terra arbusto;
• Virbunus tinus, piccolo arbusto;
• Philadelphus virginalis a fiore doppio; piccolo arbusto,
• Fejoa sellowiana fruttifero;
• Solandra maxima, rampicante profumato;
• Hoya carnosa, rampicante profumato;
• Aruaja serififera, rampicante molto utile per la lotta agli insetti;
• Geranium quercifolium, profumatissimo e utilissimo per la lotta alle zanzare
Oltre al lungo elenco sopra riportato, in questo stupendo giardino gestito privatamente dall’avv. Isabella Cusanno, sono presenti tre piante di olivo di cui uno dall’età stimata di circa 400 anni, oltre a molte altre piante che non elenchiamo solo per questioni di spazi editoriali.
L’avvocato Cusanno spiega, inoltre, che il giardino – essendo a pochi metri dal mare –
viene trasformato spesso in una dimora temporanea per esemplari quali: pellicano, fregate e, perfino, cicogne.
Si tratterebbe, dunque, non solo di un polmone verde utile alla collettività ma anche di un oasi protetta naturale che funge da riparo per specie animali spesso in pericolo per l’ estinzione della specie rimanendo un vero esempio per i centri urbani, non solo della Città Metropolitana di Bari ma di tutto il mondo.