Editoriale
Fatte le elezioni, è tempo di un nuovo esecutivo. Camera e Senato si riuniranno il prossimo 13 ottobre, ma “ancora non si sa a che ora”. E se i deputati e i senatori potranno sbrigare i loro primi adempimenti burocratici dal 10 ottobre, di altre date certe non c’è traccia. Dal Parlamento non si parla di un calendario certo, né è stata data alcuna comunicazione in merito a quando arriverà. E così i tempi di insediamento del nuovo governo della 19esima legislatura – molto probabilmente a guida Fratelli d’Italia, visto l’esito del voto al 26 per cento – sono ancora da chiarire.
Pare che si sia dimenticato che La destra ha vinto le elezioni con una percentuale di consensi tale da assicurarle la maggioranza assoluta in Parlamento quindi in Camera e Senato !
Il presidente della Repubblica deve affidare l’incarico di formare il nuovo governo alla personalità che ha la maggioranza e che può governare:Fratelli d’Italia ha preso il 26% alle elezioni e l’incarico deve andare a Giorgia Meloni!
Il 25 settembre la coalizione di centrodestra formata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati ha vinto le elezioni politiche con circa il 44 per cento dei voti, ottenendo la maggioranza dei seggi in Parlamento. Quanti giorni dovranno passare prima che venga nominato un nuovo governo, in sostituzione di quello attuale guidato da Mario Draghi?
Conclusa la consultazione elettorale del 25 settembre, confermato il previsto successo della coalizione di centro-destra, e l’altrettanto scontato successo di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni, leader indiscussa e artefice del risultato elettorale del suo partito, NON DOBBIAMO PERDERE ALTRO TEMPO!
DOBBIAMO cominciare a interrogarci sulle principali sfide che il prossimo governo dovrà affrontare nel rapporto con l’Europa e più in generale sul piano internazionale!
Sul tema del rapporto con gli Usa, sul posizionamento dell’Italia rispetto al conflitto in Ucraina e sui rapporti con la Russia, sulla collocazione dell’Italia nella Nato, Giorgia Meloni non poteva essere più esplicita. Massima continuità con la linea del governo Draghi sulla fedeltà all’Alleanza atlantica, sull’importanza del partenariato transatlantico, sul sostegno all’Ucraina (ivi comprese le forniture di armi) e sulla necessità di mantenere e rafforzare l’impianto sanzionatorio contro la Russia.
Sull’urgenza del bilancio va detto anche che su questo Meloni, in campagna elettorale, ha fatto intendere di essere ben consapevole dei vincoli imposti dal livello del nostro debito pubblico e della necessità di non dare messaggi sbagliati ai mercati finanziari, lasciando presumere che il nuovo governo manterrà una linea prudente di gestione del bilancio ed eviterà scontri o atteggiamenti muscolari.
Il nuovo Governo dovrà poi affrontare una emergenza energetica senza precedenti, conseguenza della riduzione dell’offerta di fonti fossili e dell’aumento del prezzo del gas. Insieme all’Europa (che peraltro è ancora alla ricerca di una intesa su un pacchetto di misure credibili ed efficaci) dovrà adottare misure di alleggerimento dei costi dell’energia su famiglie e imprese, assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti, proseguendo il percorso avviato per una diversificazione degli acquisti di gas, e aumentando le importazioni di gas liquefatto (realizzando anche gli impianti di rigassificazione).
E dunque cosa stiamo aspettando?
Il nuovo governo assume il potere in un momento difficile per l’economia italiana ed europea. Sulla scia dell’aumento dei prezzi dell’energia e dell’indebolimento della domanda globale, si prevede una lieve recessione in Italia il prossimo anno, con una previsione del PIL in contrazione dello 0,1% prima di una ripresa dell’1,5% nel 2024.
È tempo di agire!
Chi arriverà a Palazzo Chigi dopo le elezioni dovrà fare i conti con molti dossier economici, urgenti e complicati. Tra le priorità c’è sicuramente quella di aumentare le possibilità di spesa degli italiani, sommandola alle altre sfide che l’Italia, come il resto del mondo, sta attraversando. Ci sarà da capire come trovare i fondi necessari a risistemare il quadro, con due grandi incognite che rischiano di peggiorare la situazione: la guerra in Ucraina e il Covid-19
Il risultato delle elezioni politiche, anche grazie al particolare meccanismo della legge elettorale, è estremamente chiaro e consegna la guida del Paese alla coalizione di centro-destra che ha la sua forza trainante in Fratelli d’Italia.
La guerra e l’inflazione sono i maggiori problemi che affliggono il nostro paese e l’Europa intera, per questo si farà di tutto per garantire la stabilità del governo. Il prossimo governo dovrà quindi seguire i vincoli dettati da Mattarella: europeismo e atlantismo.
Da questi due punti cardine il presidente non transige. Gli stessi valori che dovranno caratterizzare i quattro ministeri chiave. Non importa cosa ha detto in passato Meloni o quali possano essere le minacce e le sue amicizie.
Oggi, come lei stessa ha sottolineato, è il tempo della responsabilità e quindi seguire i dettami del capo dello Stato Sergio Mattarella!
Allora cosa aspetta il presidente Mattarella?
Antonio Peragine
direttore@corrierepl.it