22 OTTOBRE 2022 – La Pinacoteca metropolitana “Corrado Giaquinto” di Bari ha aperto le porte del suo incantevole contenitore artistico-culturale – dai critici ritenuto un vero tesoro per il nostro patrimonio – non al solito pubblico erudito di esperti, bensì a trenta instagramers pugliesi invitati a mostrare attraverso i loro canali social una immagine nuova e moderna del museo.
Digitalizzare l’Arte, sensibilizzare e avvicinare i giovani a luoghi di questo tipo è l’idea alla base del progetto “MuseoIntimo”. Realizzato grazie alla collaborazione della Consigliera delegata ai Beni culturali, Francesca Pietroforte, con il Dirigente del Servizio Beni Culturali e Ico, Francesco Lombardo, insieme alla travel blogger e autrice Manuela Vitulli e a Luca Pagliara, referente del progetto grafico e community manager di Igersbari, tale progetto è riuscito a riempire la Pinacoteca di visitatori d’eccezione a servizio della Cultura.
L’obiettivo è chiaro: usufruire delle strategie digitali per promuovere l’Arte, favorendo la conoscenza e la condivisione delle collezioni esposte nel prestigioso quarto piano del Palazzo metropolitano. Mediante il potere della rete e milioni di followers, la ricchezza inestimabile che vantiamo sul territorio pugliese è entrata nelle case di tutti, dimostrando come un luogo di incontro e di ritrovo da sempre considerato elitario, sia invece accessibile a tutti.
“Il progetto è sorto due anni fa in pieno periodo di chiusura dei musei dovuto alla pandemia – ha affermato in apertura la Pietroforte –, durante il quale abbiamo compreso l’importanza di utilizzare il mondo digital per avvicinare più gente possibile alla Pinacoteca. Per questo motivo abbiamo innanzitutto chiesto a sei testimonial baresi – Manuela Vitulli, Antonella Gaeta (giornalista e sceneggiatrice), Gabriella Genisi (scrittrice), Michele Laforgia (avvocato) Vito Leccese (capo di gabinetto del Comune di Bari) e Ferdinando Pappalardo (vice Presidente nazionale ANPI) – di scegliere alcune opere del museo in base ai propri gusti, sensibilità e passioni e di raccontarle sui social. Da qui poi è derivata anche l’idea di coinvolgere i giovani più influenti di Instagram e allargare ulteriormente il bacino d’utenza. Tutto questo prende il nome di “MuseoIntimo”, perché crediamo che il rapporto con l’opera d’arte, sebbene in un luogo pubblico, è sempre privato, personale, carico di emozioni che appartengono solo a noi”.
Ci sono quindi voluti due anni per dar vita a un reale ossimoro: l’intimità in uno spazio pubblico. Ed è stato proprio questo connubio a creare la magia che si è respirata sabato pomeriggio tra le sale della Pinacoteca, rendendo il museo oltre che intimo, finalmente Vivo.
“È assurdo che i pugliesi, e soprattutto i baresi stessi, non conoscano questo posto. Voglio capovolgere la situazione attuale e rendere i nostri cittadini partecipi di cotanta bellezza”, ha aggiunto in seguito Lombardo.
Nel corso dell’evento gli instagramers hanno scoperto e immortalato ogni opera e angolo che catturava i loro occhi, creando contenuti attrattivi di spessore durante le visite guidate organizzate da Federagit.
Divisi in tre gruppi, i presenti sono partiti dalla Sala del Medioevo, ammirando le icone a tempera su tavola dai tratti somatici bizantini della Scuola dei Crociati e i capitelli di Scuola islamica, per poi lasciarsi ammaliare dalla scultura di Federico II di Svevia e incantare dai “Vivarini” di Murano, accolti nel nostro museo per il fenomeno della transumanza. A seguire, il tour ha previsto una spiegazione del “San Pietro Martire” di Giovanni Bellini, conosciuto come il pittore del sentimento, sino alla magnifica scultura stile liberty di gesso bagnato in bronzo, realizzata dal molfettese F. Cifariello, “L’annunciazione dell’Amore”, il cui restauro è stato finanziato lo scorso anno dalla Coop.
È stata poi la volta della pala d’altare “San Rocco e gli appestati” dell’illustre pittore della metà del 500, Tintoretto, seguito dall’opera del periodo della controriforma dipinta da Finoglio “San Gaetano in adorazione” e dai dipinti del milanese Paris Bordon per la Casata degli Sforza. Uno dopo l’altro le guide hanno condotto gli ospiti sempre più verso la contemporaneità, passando da Stom, Solimena, Giaquinto e Belliazzi, a Netti, De Nittis, Fattori, Cantatore, Pattini, La Nave, Armenise, Casorati, De Chirico, Levi e Pascali.
“I social network sono lo strumento privilegiato per riuscire a veicolare l’Arte e la bellezza di cui godiamo nella realtà. Usiamo, dunque, il Digitale per raggiungere il Reale. E non è per nulla scontato quello che abbiamo realizzato, perché non solo serve ad incentivare la nascita di un legame con la Cultura tra le nuove generazioni, ma simboleggia anche il primo saldo incontro tra istituzioni e professionisti del mondo digitale. – ha aggiunto Manuela Vitulli – Con un po’ di commozione e fierezza vi informo, inoltre, che il nostro progetto è diventato una best pratice dell’Unione Europea”.
MuseoIntimo è stato inserito, infatti, nell’attività locale del progetto “Cities And Metropolis in Europe Labouring Onward Together” (CAMELOT), per il quale la Città metropolitana di Bari ha scelto come tema “Il ruolo della cultura nelle relazioni europee”. Il progetto CAMELOT è finanziato dall’Unione Europea attraverso il Programma “Europe for Citizens” 2014 – 2020 di cui il nostro Ente è partner insieme alla Città metropolitana di Milano (leader partner), Danzica, Porto, Barcellona, alle città di Stoccarda, Zagabria e Craiova e all’Associazione delle Agenzie della democrazia locale di Strasburgo (Alda). Esso mira a garantire ai cittadini le conoscenze chiave per essere coinvolti in modo consapevole e maturo nella vita metropolitana ed europea, generando un dibattito tra loro e i decisori politici, avvalendosi delle esperienze dei partner e individuando best practices e soluzioni innovative.
Al fine di allargare ulteriormente la platea giovanile, la Città metropolitana di Bari ha esteso l’invito in Pinacoteca anche a una delegazione del Tavolo dei Talenti e delle Giovani Generazioni, che contribuisce con proprie idee e proposte alla redazione del Piano strategico metropolitano Ba20>30, finalizzato a cambiare il volto dell’Ente.
L’auspicio è che con il progetto MuseoIntimo si sia scritta solo la prima pagina di una nuova storia della Pinacoteca “Corrado Giaquinto” di Bari, che venga frequentata e vissuta come merita da visitatori e amanti dell’Arte di tutte le età.