Nel dibattito che si sta aprendo sui futuri interventi del Ministero della Cultura e’ importantissimo che per la prima volta si parli subito di interventi a favore della musica . Cio’ significa che tutti avvertono la drammaticita’ nel quale vive il settore musicale costituito da centinaia e centinaia di piccole e medie imprese tutte Made in Italy che costruiscono tutta la filiera della musica (dal produttore all’editore, dall’autore all’artista, dal dj al musicista, dai festival ai contest, dai club alle discoteche, dai circoli alle scuole, dalle orchestre ai videomaker, dai tecnici ai comunicatori e cosi via) e che hanno gia’ perso 90 mila posti di lavoro dal 2019 e che rischiano di essere cancellate lasciando tutto il mercato in mano a pochi marchi multinazionali monopolisti del digitale, del disco e del live.
Fondamentale e’ che in tale dibattito come da noi proposto insieme ad altre associazioni del settore si inserisca la nascita di una Direzione Generale della Musica autonoma con un vero e proprio Dipartimento costituito da un gruppo di tecnici ed esperti del settore della musica e della vita reale del settore musicale presente nel Paese.
Infatti e’ a gravissimo rischio cancellazione tutta la filiera della nuova musica italiana che si realizza al 100% grazie agli investimenti, alle competenze, alla passione delle piccole, piccolissime e microimprese della discografia musicale indipendente ed emergente italiana tutta e solo Made in Italy, per l’azzeramento degli introiti per gli esordienti, gli emergenti e gli artisti prodotti e distribuiti dai produttori totalmente indipendenti , fuori da ogni circuito delle major (l’80% delle produzioni musicali ogni anno) dalla distribuzione digitale che non remunera piu’ in alcun modo i nuovi artisti indipendenti ed emergenti ed esordienti rischiando di inaridire la pianta dell’innovazione musicale, cosi come non remunera piu’ praticamente nulla la riscossione dei diritti d’autore e connessi visto che tali produzioni non riescono piu’ a passare nei Big Media presidiati solo dagli artisti Major delle multinazionali che non lasciano spazi a produzioni indipendenti (se non salvo rarissime eccezioni) in Rai e Privati), mentre con la ripartenza generale di tutti i live i dati di questa prima estate ci raccontano che sono sempre e solo i big a raccogliere quasi il totale del fatturato lasciando a secco tantissimi artisti indipendenti piccoli e medi. Insomma, siamo di fronte a un grave rischio di perdita di una filiera fondamentale della cultura del nostro paese al pari della perdita di una filiera importante dell’agricoltura. Per questo Le chiediamo un incontro e un Suo intervento.
Siamo inoltre favorevoli a maggiore musica italiana in tv ma costituita dalla musica realizzata dalle aziende totalmente Made in Italy e Indipendenti per un accesso in Tv e Radio Nazionali oggi negato. Tra le tante proposte, noi infatti chiediamo come avviene in Francia dal 1992 e in tanti altri paesi francofoni e del Nord Europa e di altre zone del mondo (Spagna, Canada, etc.) : il 40% delle proposte musicali nelle 24 ore di una tv e radio nazionale e multiregionale deve essere a favore di etichette discografiche indipendenti totalmente slegate dalle major, questo e’ favorire il circuito indipendente ed emergente vero e reale e la diversita’ musicale. Insomma, uno spazio vero e e reale di mercato (ogni inesistente) per tutti coloro che non hanno mai visto un Big Media passare un loro brano (escluse rarissime eccezioni) neanche con il binocolo pur facendo prodotti di altissima qualita’ artistica. Sara’ una delle nostre prime proposte a favore delle piccole e piccolissime imprese di produttori discografici indipendenti Made in Italy che permette alla produzione indipendente ed emergente 1) di farsi conoscere ed avere visibilita’ 2) di poter ottenere diritti d’autore e connessi dalla diffusione 3) di poter ottenere piu’ ingaggi live 4) durante i live di poter vendere il proprio merch compreso supporti fisici. A tale quota va naturalmente garantito sempre come avviene in Francia e in altri paesi avanzati una quota del 20% tutto a favore degli artisti esordienti all’opera prima ai quali viene cosi garantito il diritto all’accesso per la propria proposta musicale.
Inoltre riteniamo che come hanno fatto altri Paesi come la Francia e la Germania serva un tavolo di confronto con le piattaforme multinazionali di distribuzione digitale presenti in Italia perche’ diano 1) piu’ royalties agli artisti piccoli emergenti indipendenti esordienti 2) maggiori diritti d’autore 3) investano una quota dei loro profitti realizzati in Italia almeno un quarto nell’investimento sui giovani artisti del nostro paese.
Infine, vorremmo segnalarLe la necessita’ di poter supportare anche il live del settore allargando il FUS ai festival pop rock (oggi non vi possono partecipare) e a sostegni a Festival Storici dell’ambito pop e ai Club Storici del pop come fossero Teatri e Cinema e Festival e Rassegne di Cinema e Teatro.
Infine, va insediato presso il MIC un Tavolo della Musica e dello Spettacolo dal Vivo che contenga le maggiori voci rappresentative dalle piu’ grandi realta’ fino alle piu’ piccole , va sensibilizzato il MISE sullo stato di crisi del settore per l’apertura di un tavolo, sono infatti ben 90 mila i posti di lavoro persi da quetso settore dal 2019, e vanno realizzati i decreti attuativi del Codice dello Spettacolo per renderlo attivo cosi come va avviata la nuova Riforma sul Welfare dello Spettacolo cosi come una verifica sui fondi del PNRR a favore della musica e dello spettacolo vanno senz’altro monitorati e attenzionati mentre stanno per uscire i bandi sul digitale e snelliti gli sgravi e il tax credit e i bonus per la musica favorendo la semplicita’ burocratica e l’accesso anche alle piu’ piccole realta’.
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