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Bari, Libreria Quintiliano presenta: “Usme del paradiso”, la raccolta di poesie di Andrea Cramarossa

5 NOVEMBRE 2022 – La Libreria Quintiliano – Mondi possibili di Bari ha accolto l’autore Andrea Cramarossa per un sabato pomeriggio all’insegna della sua raccolta di poesie “Usme del paradiso” (Editore Fondo Verri – Collana Spagine).

Andrea è un attore, regista teatrale e scrittore originario di Bari; è diplomato presso l’Accademia Internazionale dell’Attore di Roma (2000) diretta da Mariagiovanna Rosati Hansen e presso la Scuola Internazionale dell’Attore Comico di Reggio Emilia diretta da Antonio Fava (2002). Ha fondato il Teatro delle Bambole, gruppo di ricerca che pone le primissime basi di un diverso approccio metodologico all’arte drammatica, un approccio fondato su studi molto accurati del suono, della voce, dei sensi e della pressione corporea con l’obiettivo di sviluppare un nuovo lavoro dell’attore su se stesso mediante il suo personale suono e un nuovo lavoro dell’attore mediante il suono proprio del personaggio.

Immersi tra libri di letteratura e dipinti coloratissimi, i presenti – che intanto hanno riempito ogni piccolo angolo del contenitore culturale – hanno partecipato non a una ordinaria presentazione, bensì a un dialogo sincero e spontaneo tra Andrea e il giornalista Italo Interesse.

Incipit e prologo dell’incontro sono stati arricchiti dalla lettura recitata dell’attore Federico Gobbi, che ha permesso di far risuonare le parole scritte da Cramarossa (piccoli passi), che altrimenti avrebbero tutti solo potuto immaginare.

«Usme deriva da “usma” e “usmare”, termini tipici dei dialetti del nord est italiano – spiega l’autore –. Al sostantivo corrisponde la traccia odorosa lasciata dalla bestia selvatica, al verbo, invece, corrisponde la capacità d’individuare tale traccia. Essendo entrambe caratteristiche animalesche, l’uomo moderno e civile risulta escluso ed è perciò privo del super olfatto di cui erano geneticamente dotati i nostri remoti progenitori». Quindi, gli odori, e non le immagini o i suoni, riescono a renderci predatori e con il fiuto ci spingono a iniziare una ricerca in natura per riappropriarci di un contatto arcaico con ciò che abbiamo dentro.

Andrea ha questo obiettivo: uscire dalla sua inquietudine, dalla perdita totale di equilibrio e avvicinarsi di più alla sua parte animalesca, alla bestialità tanto rinnegata e criticata dal comune sentire e usata come fenomeno a scopo di lucro in passato. Solo così è possibile ‘usmare‘ realtà e persone che appartengono al sogno, ai mondi paralleli, all’Altrove e di qui nasce anche il legame con l’idea del ‘paradiso’, rifacendosi a “Il paradiso perduto” di Milton.

In questo percorso di liberazione e travaso l’alleata è la scrittura, semplice espressione di un flusso interiore che richiede urgentemente di essere espresso, fissato su carta. «Certo – confessa – la parola scritta e la parola che mi fermenta dentro non hanno la stessa consistenza, materia ma non sono neanche distanti e, pur essendo molto frustante per me, ci ho fatto pace e pian piano il “mostro” si è acquietato».

La filosofia della battaglia, di quell’eterno conflitto del vivere nella natura che accorcia le distanze emotive e ricongiunge alla più pura autenticità dell’uomo: questo è un sentimento che accomuna tutti, che vale la pena scrivere e, di conseguenza, leggere.

«Vivo la poesia come una forma di dono, di passaggio tra me e l’altro e ha senso fare poesia solo se si ha dentro qualcosa che, spezzandosi continuamente, ti porta a volerlo esprimere e trasferire». Il luogo prescelto per un tale gesto è stato questa volta la cosiddetta “casa delle parole” di Bari, ma un giorno potrebbe diventare un teatro o una sala concerti; quel che importa è che passi il messaggio voluto dall’autore e che con la modernità si possa raccontare ugualmente l’arcaico.

I ringraziamenti finali sono andati “all’enorme bellezza dello stare insieme” e del sentirsi vicini, che abbatte i confini e “allarga la famiglia” dei fruitori di parole, anche se sconosciuti.

https://www.teatrodellebambole.it/

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