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Nella mentalità comune dare del medievale a qualcosa o qualcuno è sinonimo di arretratezza. E questo accade perchè sono molti i falsi miti circolanti ancor oggi su questo periodo. Tra questi, c’è quello della terra piatta.
Una falsa credenza, sfatata anche dall’arte attraverso le svariate rappresentazioni di sovrani medievali reggenti nella sinistra il globo del potere regale sulla terra. Globo sferico come una palla. Che la terra fosse tonda, nel Medioevo, lo sapevano anche i dotti: Boezio, nel lontano VI secolo, nella Consolazione della filosofia accenna ad un universo sferico. Isidoro di Siviglia nelle Etimologiae e nel De natura rerum, tratta della rotondità, o meglio sfericità terrestre. Beda il Venerabile nel De temporum ratione affermò che la causa della diversa durata delle giornate estive e invernali risiede nella circonferenza del nostro pianeta, rotonda “ non nel senso di uno scudo ma di una palla“.
Nel secolo XIII, in un contesto di grande fermento culturale, l’inglese Giovanni di Sacrobosco rimarcò il concetto nel De sfera in cui si parla della forma sferica del nostro pianeta. Quest’opera era presente in tutte le università medievali e fu uno dei primissimi libri stampati già nel 1471. I medievali, insomma, ripresero gli studi di Tolomeo e Aristotele.
Ammettere l’ovvietà della terra sferica in ambito dotto non significa escludere l’ignoranza di alcuni a proposito. Per far fronte a questo problema, nel XII secolo, il teologo Guglielmo di Conques scrisse un trattato di filosofia in cui dibatteva, tra i vari argomenti, sul modo migliore di spiegare la sfericità del nostro globo ai non istruiti o a coloro che non si erano mai posti il problema.
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