Il famosissimo musical kolossal italiano di Notre Dame de Paris torna ancora una volta a Bari e lo fa sempre nel contenitore sportivo-culturale del Palaflorio, il quale per l’occasione è divenuto idealmente una cattedrale del XV secolo. Nonostante siano trascorsi vent’anni dal debutto in Italia e ventiquattro dalla prima assoluta rappresentazione in Francia, il fascino e l’attrattiva di questo spettacolo continuano a regalare emozioni indimenticabili e a richiamare il pubblico pugliese nel suo capoluogo per non perdersi neanche sta volta la possibilità di viverle.
Per celebrare al meglio l’anniversario è stato riproposto il cast originale: Lola Ponce, nel ruolo di Esmeralda, Giò di Tonno per Quasimodo, Matteo Setti per Gringoire, Vittorio Matteucci per Frollo, Graziano Galatone per Febo, Leonardo Di Minno per Clopin e Tania Tuccinardi per Fiordaliso. Ad animare il palcoscenico con sensazionali coreografie, un corpo di ballo energico e acrobatico, il più delle volte vero protagonista del racconto.
Nove sono state le repliche, dall’1 al 7 novembre scorso, per un’audience entusiasta e totalmente avviluppata nella incantevole trama scritta da Victor Hugo nel 1831 e resa ancor più magica e unica dalla colonna sonora sublime del maestro Riccardo Cocciante e dalle liriche originali di Luc Plamondon.
I fattori dell’indiscusso successo di questo musical sono molteplici e ormai garanzia di qualità: in primis le voci magistrali dei cantanti, dotate di sfumature così diverse tra loro e così abilmente recitative da riuscire a trasmetterti ogni singola emozione o turbamento; l’utilizzo nella scenografia di pilastri mobili sormontati dai celebri mostri di pietra della cattedrale, i gargoyle, insieme a bancali, barriere metalliche, materassi, bidoni e campane appese; infine, i giochi di luce ed ombra che, insieme alle musiche, hanno donato intensità e romanticismo a momenti cruciali.
Bisogna senz’altro riconoscere che i risultati incredibili ottenuti finora sono dovuti all’intuizione geniale dell’impresario e produttore David Zard e all’eccezionale adattamento di Pasquale Panella, diretto dal regista Gilles Maheu e affiancato dalle coreografie e i movimenti di scena di Martino Müller, i costumi di Fred Sathal e le scenografie di Christian Ratz. Insomma, un team di professionisti di prim’ordine che ha reso il già l’amatissimo romanzo ottocentesco, campione di incassi nel panorama dello spettacolo italiano.
Iconiche tutte le interpretazioni di Quasimodo, in particolare, nella incantevole “Bella” e nella struggente “Balla mia Esmeralda”; sognante Gringoire in “Il tempo delle cattedrali”, mentre travolgente ed entusiasmante in “La festa dei Folli” accompagnato da acrobati formidabili; passionale Frollo in “Mi distruggerai”.
Nessuna sorpresa, tutto grandioso ed incredibilmente emozionante com’è stato sempre e come ci aspettavamo. Una ventata di musica, danza e riflessione sui temi dell’amore, del potere e della giustizia umana, che spesso si accanisce sui deboli e si fonda su pregiudizi nei confronti degli emarginati e delle minoranze sociali. Ahinoi, l’attualità. E forse, aldilà del suddetto, è proprio questo che fa di Notre Dame de Paris una storia e uno show che non tramonterà mai.