La più violenta, di magnitudo 5,7, è stata avvertita da Roma a Bolzano. Decine di scosse hanno svegliato gli abitanti delle Marche che sono scesi in strada spaventati
AGI – Non si ferma lo sciame sismico che sta colpendo la Marche. Dalle 7.07, momento della prima e più forte scossa di magnitudo 5.7 (5.5 MW) sono 40 le scosse registrate dall’Ingv. La più forte dopo la prima, quella immediatamente successiva, alle 7.12, di magnitudo 4.
Da segnalare una di 3.6 alle 7.19, una di 3.7 alle 7.30 e una di 3.8 alle 7.40. le altre tutte di magnitudo tra 2 e 3, con epicentro sulla costa anconetana o pesarese.
Che cosa è il mainshock
“Siamo in presenza di una sequenza sismica. Quando c’è un cosiddetto ‘mainshock'” come il terremoto di magnitudo 5.7 “è statisticamente usuale che sia seguito da una serie di altre scosse” spiega all’AGI il sismologo dell’Ingv Antonio Piersanti.
Il fenomeno è avvenuto con “l’epicentro in mare – dice l’esperto – a una distanza di circa 30 chilometri dalle abitazioni civili. Una distanza che ha attenuato l’impatto del terremoto”.
La forte scossa è stata avvertita nel centro e nel nord Italia. Al momento non sono stati registrati danni a cose o a persone. Sono in corso controlli sugli edifici e in via precauzionale sono state chiuse le scuole a Pesaro e ad Ancona e anche in altri Comuni delle Marche. “Al momento non risultano danni alle persone, né crolli ma diverse cadute di calcinacci e pezzi di intonaco, causati dalla forza delle scosse” ha spiegato Stefano Stefoni, dirigente della Protezione civile regionale.
Escluso il rischio tsunami in Adriatico
“Un valore dell’evento a mare come quello di stamattina in genere non produce onde di tsunami. È partito il sistema di allertamento internazionale, ma non ci si attende alcun tipo di evento tsunamico. Essendo vicino alla costa si sarebbe già consumato” ha detto il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
La magnitudo del sisma sarebbe di 5.7. La popolazione ha sentito la terra tremare a Pesaro, Urbino ma anche a Roma, Firenze, Bologna fino al Nord Italia con molte testimonianze sui social.
Una seconda scossa è stata rilevata poco dopo con magnitudo più lieve, pari a 3.4. Al momento non sono pervenute alla sala operativa del comando dei vigili del fuoco richieste di soccorso né segnalazioni di danni.
Scuole chiuse a Pesaro e treni fermi sull’Adriatica
“In attesa di capire meglio la situazione e fare tutti i controlli, le scuole di ogni ordine e grado rimarranno chiuse” lo annuncia su Facebook, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Con il passare dei minuti si allunga la lista dei comuni marchigiani che hanno ordinato la chiusura delle scuole. Gli istituti, all’ora delle scosse principali, poco dopo le 7, erano aperte per l’arrivo del personale non docente e in attesa dell’inizio delle lezioni. “È stata una scossa molto violenta e lunghissima”, hanno riferito in tanti.
Scuole regolarmente aperte a Rimini, rende noto il sindaco della città Jamil Sadegholvaad. “Sono già in corso i sopralluoghi tecnici sulle strutture scolastiche”, spiega
Circolazione ferroviaria sospesa in via precauzionale e per controlli sulla linea Adriatica, tra Rimini e Varano, sulla Ancona-Roma, tra Falconara e Jesi, e sulla Rimini-Ravenna, tra Gatteo e Cesenatico. “Nessun treno è fermo in linea. Si stanno verificando le condizioni di sicurezza per attivare eventuali servizi sostitutivi su strada”, si spiega in una nota di Rfi.
Il provvedimento si è reso necessario per consentire ai tecnici di Rete ferroviaria italiana (Gruppo Fs) i controlli previsti dalle normative di sicurezza sullo stato della linea dopo l’evento sismico.
L’aeroporto di Ancona Falconara è operativo: il sisma non ha danneggiato le strutture aeroportuali e tutti i collegamenti da e per lo scalo sono attivi. Lo comunica l’Enac.
Attivate le unitò di crisi del Ministero della Cultura per programmare i primi sopralluoghi nelle zone colpite dal sisma e verificare eventuali danni al patrimonio culturale immobile e mobile, si legge in una nota dell’Ufficio stampa e comunicazione del Ministero della Cultura.
Il sindaco Jesi, “Sono tornati i ricordi del sisma 2016”
Ero a casa, sveglio da poco: abbiamo tutti ricordi di quanto è successo anni fa (il terremoto del 2016 e 2017). La prima preoccupazione è stata quella di attivare la vigilanza e mettere la città in sicurezza” ha detto il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo, che ha parlato di “ore di attesa e di paura, perchè possano registrarsi nuove scosse”. “La struttura comunale e tutti i servizi sono attivi per affrontare questa situazione”, ha concluso.