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Oggi parliamo di una creatura fantastica. Un ibrido, metà aquila metà leone. Secondo Isidoro di Siviglia, autore delle Etimologie, il grifone è la degna rappresentazione di Cristo: “Cristo è leone perché regna e ha la forza; aquila, perché dopo la resurrezione sale al cielo“.
Definiti da Erodoto “mostri alati” o “uccelli favolosi” da Plinio, i grifoni hanno spesso popolato le antiche narrazioni. Anche John Mandeville li incontrò nei suoi viaggi, descrivendoli come creature otto volte più grandi di un leone e più robusti di cento aquile. Per l’autore sono così forti da poter afferrare in volo due buoi aggiogati ad un aratro.
Il grifone è praticamente invincibile: per questo Dio gli ha affidato la custodia dei monti e delle miniere. Esso è custode dei tesori d’Oriente.
Alla consueta anatomia del grifone con la parte anteriore aquilina e posteriore leonina, si aggiungono spesso orecchie appuntite e barbetta.
Questa creatura, secondo i bestiari medievali, vive in Oriente.
Anche Marco Polo ne vide una. L’autore de “Il Milione“, durante le sue peregrinazioni in Asia, fu testimone di una scena incredibile. Infatti, vide un grifone, forte e poderoso, afferrare in volo un elefante.
Gli artigli dei grifoni si ritenevano curativi per le l’azione depurativa: per questo, in India, secondo gli antichi testi, si utilizzavano per fabbricare coppe in grado di annullare l’effetto di veleni mischiati alle bevande. Con le ali del grifone, invece, si costruivano archi resistenti, temibili e pesantissimi.