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Su bullismo e lavori socialmente utili una risposa al Ministro da parte di una insegnante

«Evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità».

Questa è la frase che il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha pronunciato in un’intervista in cui si parlava delle possibili soluzioni al fenomeno del bullismo.

L’umiliazione di fronte a tutti i compagni, tramite la gogna dei lavori socialmente utili, invece di una semplice sospensione, è stata la innovativa proposta del ministro.

E giù nel burrone voi (ndr) che avete studiato e vi siete specializzati in pedagogia, psicologia, psicoterapia e similari! Che ne volete sapere di come si sostiene la crescita di un ragazzo fragile! I lavori socialmente utili, solo quelli servono, la zappa direbbe qualche insegnante nostrano, la zappa!

Ed è così che tantissimi si sono indignati per quelle frasi sparate ad minchiam e, anche da Villa Castelli, che il bullismo lo conosce bene, si è levata la voce di Angelica Nisi che da anni dedica la sua vita all’insegnamento e ai ragazzi e che con una sua riflessione, ha tirato fuori un’esperienza personale dimostrativa dei danni che un insegnante “distratto” può fare ad un ragazzo in crescita e, nel contempo, ha mostrato un esempio di come lei si rapporta a loro, oggi.

Angelica Nisi ha studiato Lettere moderne – scienze della formazione primaria e infanzia; è componente del Gruppo Integrazione e Handicap – GLHI (L.104/92, art.15, c.2) presso l’Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Villa Castelli, dove è anche componente del team digitale, referente per i docenti neo-immessi, tutor per i docenti in prova, oltre ad essersi dedicata negli anni, a studi di psicologia e formazione personale costante.

Ora, il ministro dell’istruzione e del merito chi è? E’ Giuseppe Valditara laureato in giurisprudenza all’Università di Milano, intraprende la carriera accademica.

Professore ordinario di diritto privato e pubblico romano presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino. Buttando un occhio veloce alla sua carriera culturale e politica capiamo perchè racchiude tutta la questione bullismo in zappa e lavoro.

Riportiamo per intero lo scritto pubblicato da Angelica Nisi e invitiamo tutti ad una riflessione personale, quanto meno.

Personalmente penso che ognuno dovrebbe stare nel suo e non allargarsi a cose che non conosce se prima non le impara o le sperimenta. Detto ciò, il giurista, professore di diritto Valditara non è piovuto dal cielo. Lo hanno scelto tutti coloro che nel giorno delle elezioni politiche sono rimasti col didietro sulla poltrona e hanno scelto di non andare a votare. A tutti questi chiedo silenzio perchè è certo che avete anche il coraggio di criticarlo sto governo!

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« Sapete o volete sapere perché me la prendo così tanto per aver sentito dal Ministro dell’ISTRUZIONE e del merito che i ragazzi vanno umiliati?

(Premetto che ho ascoltato tutto il discorso al fine di poter contestualizzare la frase poiché davvero, ne ero sbalordita. Volevo mantenere il giusto distacco da persona adulta matura e con un, seppur sempre piccolo, bagaglio di studi di letteratura filosofia pedagogia e psicologia analisi di vita!)

Avevo 11 anni. trentacinque anni fa! Fino ad allora sapevo molto bene cosa volessi fare da grande, lo esperenziavo ogni giorno sulla mia pelle, ne avevo conferme da come fluivo nonostante tutto e tutti, lo sapevo più forte del forte.

Per questa mia consapevolezza tirai fuori un giorno, ad un maestro di ginnastica, la frase: “ lo faccio io!”

Ragazzi, la sua risposta mi cambiò la vita, ovvero mi modificò la tripletta del mio DNA, sul serio.

Mi rispose: “ehi signorina abbassa la testa, bisogna che tu sia umile”

( Il discorso diretto che ho usato è l’unico che io possa usare giacchè ancora mi rimbomba dentro proprio forte così, ancora sono in soggettiva e non in terza persona). Dal tono e dalle parole ( perché le parole sono energia) di quell’adulto, mio referente di maturità, saggezza, maestria ecc, ecc ( i bambini vedono così i propri maestri), rivolsi la mia vita altrove , la rivolsi alla malattia e non alla salute, la rivolsi ai profili bassi e non ai sogni, la rivolsi all’ovest del tramonto e non all’est della luce, la rivolsi al sud dei mie piedi e non al nord del cielo.

Fu così che ogni scelta che apparentemente facevo erano scelte che mi portavano al fallimento per non disapprovare la sentenza sentenziata da quell’adulto inconsapevole. Fui molto brava a non tradire l’apocalisse delle sua parole e pur sentendo la spinta verso l’alto ho continuato a strisciare. Ora che faccio l’adulta, non che sono adulta, sto con i ragazzini e umilio loro quando gli punto il dito indice sul naso e gli dico: “ non fatevi mai dire dove potete arrivare da nessuno, non permettete mai a nessuno di strapparvi chi siete, di togliervi i giochi e i disegni e i cartoni animati e i vostri difetti e le vostre debolezze e le vostre risate”!

Sai perché, caro Ministro?

Perché diversamente le tasse per mantenerTI non le potrai più raccogliere se non dalla miseria delle vite che hai umiliato con quel discorso. Sai invece come sarebbe bello se tu entrassi in una scuola e ti facessi umiliare da ragazzini che nonostante i tuoi limiti ti abbracciano dicendoti che ti vogliono bene! Magari… così vai a casa e senti cosa significhi lavorare per il popolo!

E se la scrittura è riparativa ( come lo è, come lo insegno ai miei figli- umiliandoli-) spero che per questo inizio settimana io abbia sciolto un nodo lungo 35 anni ».

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