Principale Ambiente, Natura & Salute Le Car-T in Regione Puglia: stato dell’arte e prospettive future

Le Car-T in Regione Puglia: stato dell’arte e prospettive future

Resp. scientifico: dott. Nicola Di Renzo, Direttore Ematologia “Vito Fazzi”- Lecce

 La prima somministrazione di Car-T in Puglia a Taranto, una valutazione degli attuali casi clinici meritevoli di trattamento con le Car-T in tutta la Regione Puglia e una ricognizione dello stato di avanzamento delle procedure di accreditamento che consentiranno anche ad altre strutture regionali di somministrare le Car-T.

E’ questa la sintesi dell’evento “Le Car-T in Regione Puglia: stato dell’arte e prospettive future” che si è tenuto presso il Dipartimento Salute della Regione Puglia con l’organizzazione di Sanitanova, la sponsorizzazione non condizionata di Gilead e la responsabilità scientifica del dottor Nicola Di Renzo, Direttore dell’Unità operativa di Ematologia dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.

Le Car-T sono una terapia innovativa in campo onco-ematologico che permette di offrire una possibilità di cura ai pazienti con linfomi e leucemie con recidive e che sono già stati sottoposti ad altre linee di trattamento.Le Car-T richiedono una complessa preparazione che ha inizio con il prelievo di cellule dal sangue del paziente per consentire una raccolta dei linfociti: questi vengono poi reingegnerizzati per introdurre il recettore Car (Chimeric Antigen Receptor) capace di riconoscere le cellule tumorali. Solo dopo questo trattamento, che avviene in centri specializzati, è possibile procedere con la re-infusione al paziente.

“Al momento la terapia con Car-T è indicata in alcuni casi particolari – dice il dottor Nicola Di Renzo – nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario a due o più terapie, nei pazienti pediatrici e giovani adulti fino ai 25 anni di età con leucemia linfoblastica acuta a cellula B refrattaria in recidiva post-trapianto, nei pazienti con linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B e nei pazienti con linfomi a grandi cellule B correlato a virus Epstein-Barr recidivato e refrattario. Certamente però la terapia con Car-T potrebbe essere estesa al trattamento di altre patologie e questo significa un aumento anche considerevole della platea di pazienti in potenziale trattamento e la necessità di avere più centri in Puglia dove poter effettuare questo tipo di trattamento”.

“Al momento possiamo dire di avere in Puglia tra i 40 e i 50 pazienti che potrebbero ricevere il trattamento con Car-T – ha precisato il dottor Mario Delia, ematologo del Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti d’Organo dell’Università di Bari – ma certamente la possibilità di curare con Car-T altre patologie o la possibilità di estendere la fascia di età potrebbe far crescere il numero di potenziali pazienti in trattamento con Car-T”.

La somministrazione di Car-T richiede un lungo e articolato processo di accreditamento, già avviato in diversi centri della Regione Puglia e concluso dall’ospedale “Moscati” di Taranto: “siamo pronti – ha detto il dottor Alessandro Maggi, responsabile della Ematologia – e abbiamo fatto la prima somministrazione in una paziente. E’ un momento molto importante per noi, è il punto di arrivo di un lungo lavoro che ci ha visti impegnati nei trapianti autologhi ed eterologhi e nella definizione delle procedure per essere ufficialmente accreditati alla somministrazione delle Car-T. Ma certamente è anche un punto di partenza altrettanto importante per i pazienti del nostro territorio e della Regione Puglia in attesa che anche altri centri possano concludere con esito positivo le procedure di accreditamento”.

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