La contea di Oxford, nel Regno Unito, ha annunciato per il 2024 la completa attuazione di un ambizioso progetto di filtraggio del traffico stradale, il “Trial Traffic Filters”, sotto la bandiera della sostenibilità, affidabilità e inclusività.
Questa proposta, definita il “lockdown climatico” e già approvata dal consiglio locale (ma da perfezionare negli anni avvenire), ha sollevato forti preoccupazioni tra i cittadini riguardo al confino fisico nei propri quartieri, ai permessi necessari per entrare o uscire e ai controlli sugli spostamenti in generale, tant’è che è stata prontamente lanciata una petizione (e una raccolta fondi) per fermarla.
“C’è permesso? Posso circolare?!?”
L‘iniziativa mirerebbe a risolvere il problema della congestione automobilistica che da tempo affliggerebbe la città inglese (soprattutto per via della moltitudine di piste ciclabili, taxi, semafori e mezzi di trasporto privati e per la scarsità di corsie percorribili). Per farlo, però, i consiglieri della contea avrebbero utilizzato quella “diplomazia” ispirata dalle chiusure legate al periodo del Co.Vi.d./19, prevedendo una suddivisione della città in sei zone, ciascuna con il proprio filtro del traffico attivo sette giorni su sette e dall’alba al tramonto. Durante l’attivazione dei blocchi stradali, ai residenti delle zone interessate verrà vietato di muoversi in auto e chi violerà questa regola sarà multato (il sistema di controllo si baserà su telecamere che riconosceranno automaticamente le targhe).
Saranno previste infine delle esenzioni gratuite per alcuni particolari mezzi di trasporto (come ambulanze o auto delle FFOO) e per i taxi, mentre per i comuni cittadini entrerebbe in vigore un “permesso” che consentirebbe di spostarsi liberamente solo per 100 giorni all’anno (una media di due uscite a settimana). Superata questa quota non sarà più concesso valicare i limiti gestiti dal filtro del traffico.
Il progetto “Trial Traffic Filters” anticipa le “città da 15 minuti”
L’obiettivo, come riportato alla BBC dagli organizzatori della campagna “Trial Traffic Filters”, sarebbe quello di incrementare gli spostamenti a piedi e in bicicletta, così da ridurre il traffico del 35%, diminuire del 9% il numero di incidenti stradali, aumentare del 15% la velocità dei bus nelle ore di punta e abbattere l’inquinamento atmosferico nel 91% delle località. Il Consiglio della contea di Oxford prevede anche (e soprattutto) di incassare oltre un milione di sterline in multe grazie alle violazioni del sistema.
Tuttavia questo progetto non è un caso isolato ma segue la tendenza globale e globalista – sostenuta dal World Economic Forum – a promuovere il modello di “città da 15 minuti“, ossia di un centro abitato dove tutti i servizi essenziali, come supermercati e farmacie, dovrebbero essere accessibili entro un quarto d’ora a piedi o in bicicletta, al fine di ridurre la dipendenza dai veicoli a motore. Molti altri luoghi, tra cui Parigi, Buenos Aires, Barcellona e Milano, starebbero adottando misure simili per ridurre il traffico e promuovere uno stile di vita più sostenibile per l’ambiente (ma impossibile per i cittadini). Un “ambientalismo green” ideologizzato che, a dirla tutta, sembra sempre più profumare dei celebri lockdown degli anni passati, almeno nel puntare dritto a restringere la libertà di circolazione. Il che solleva sicuramente domande importanti sull’utilità, la praticità e l’accettazione pubblica di tali “brillanti propositi”.
Fonti online:
ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Arianna Graziato del 09 dicembre 2022), sito d’ascolto cittadino del Consiglio della Contea di Oxford, Change.org, Gofundme, sito del Consiglio della Contea di Oxford, BBC, sito del World Economic Forum, sito dell’ICLEI – Local Governments for Sustainability;
Canale YouTube: Oxfordshire County Council;
Canale Vimeo: Autonomy Sas.
Antonio Quarta
Redazione Corriere di Puglia e Lucania