Apprendiamo dagli Organi di Informazione che il neo-Presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci ha convocato per il 15 dicembre una riunione dei Comuni interessati al Parco della Terra delle Gravine.
Riunione finalizzata a “concordare le linee tecnico-operative necessarie per delineare il percorso da seguire per l’istituzione del Consorzio e per tracciare la nuova perimetrazione del sito”.
Non possiamo che apprezzare questo primo sussulto della provincia dopo anni di inerzia. Bisogna ricordare, infatti, che il Parco è stato istituito ben 17 anni fa e la Provincia di Taranto ne è l’Ente di gestione “transitorio” sino all’insediamento degli ordinari Organi di gestione, come per legge. Fase “transitoria” che dura, appunto, da 17 anni, per le gravi inadempienze e responsabilità della Provincia.
Bisogna, altresì, ricordare che con la Legge n. 52/2017 la Regione ha deciso di affidare la gestione del Parco ad un Consorzio degli Enti Locali interessati da costituirsi entro 60 giorni: sono passati 5 anni senza che nulla sia accaduto!
Proprio per queste perduranti inadempienze di Provincia e Comuni, come Coordinamento da 3 anni chiediamo alla Regione di nominare un Commissario Straordinario del Parco, fino all’insediamento degli Organi di Gestione ordinari, che faccia – finalmente! – decollare il Parco mediante l’adozione degli strumenti regolatori e di pianificazione previsti dalla legge istitutiva.
Ma anche la Regione si è mostrata sorda e inadempiente rispetto alla sua stessa legge che prevede “in caso di gravi inadempienze gestionali o per persistente inattività, il presidente della Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla pianificazione territoriale, può nominare un commissario che sostituisce il consorzio.”
Ora, non sappiamo quali scaturiranno dalla riunione del 15, ma se emergeranno nuovi conflitti e lungaggini, la Regione non potrà più sottrarsi e dovrà procedere con il Commissariamento.
Una particolare considerazione merita l’altro aspetto oggetto della riunione circa i nuovi tentativi di revisione del perimetro. In tutti questi lunghi anni di inerzia, infatti, mentre si omettevano gli atti necessari perché il Parco potesse estrinsecare tutte le sue positive potenzialità, non si sono mai fermati i tentativi di ridimensionare il Parco, fino all’ultimo contenuto nella stessa L.R. 52/2017, prendendo a strumentalmente a pretesto il perimetro frastagliato.
Ci opporremo con forza e determinazione a queste ulteriori aggressioni al Parco il cui perimetro – vale la pena ricordarlo – fu già il risultato di lunghe trattative e mediazioni. Se una cosa c’è da fare, semmai, è quella di includere nel Parco aree di gran pregio, colpevolmente escluse, come la Gravina di Ginosa, e non solo!
Al fine di approfondire queste questioni e per esporre al Presidente della Provincia anche le nostre ragioni, abbiamo chiesto un incontro a Rinaldo Melucci.