Il testo dell’interrogazione: e La risposta della Commissione europea:
La Commissione europea “verificherà se la deroga introdotta dall’Italia” alla direttiva Ue contro le pratiche sleali in agricoltura e che colpisce il comparto dell’uva da tavola “sia conforme alle disposizioni della direttiva”.
Lo scrive il commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski rispondendo a una interrogazione dell’eurodeputata Rosa D’Amato del gruppo Greens/EFA. “La Puglia, nel comparto uva da tavola, è la prima regione italiana per aziende, quantità e qualità della produzione – dice D’Amato –
Per coltivare le nuove varietà, l’agricoltore deve sottoscrivere un contratto che lo vincola a pagare le royalty e a vendere e commercializzare l’uva attraverso i licenziatari delle società che detengono il brevetto.
I detentori dei brevetti decidono come e quanto coltivare e quale reddito deve andare a chi investe e a chi lavora sul campo. Esiste un forte squilibrio di potere contrattuale che pende a favore della grande distribuzione organizzata e dei mediatori.
Questo è dovuto anche a una deroga contenuta nel decreto legislativo con cui l’Italia ha recepito la direttiva Ue contro le pratiche commerciali sleali in agricoltura.
Ecco perché ho chiesto e ottenuto da Bruxelles di verificare se tale deroga violi una legge importantissima su cui mi sono personalmente battuta al Parlamento. Ricordo che al danno dei prezzi riconosciuti ai produttori, che non sono né equi né remunerativi, si aggiunge l’aumento dei costi di produzione per i nostri viticoltori: i prezzi del carburante, dell’energia elettrica e dei concimi nell’ultimo anno sono aumentati in modo insostenibile. L’Europa intervenga”, conclude D’Amato.
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