Principale Cultura & Società Storia di Rino e Rosa. Un progetto per aiutare i bambini autistici

Storia di Rino e Rosa. Un progetto per aiutare i bambini autistici

Natale è principalmente la festa dei bambini e con all’avvicinarsi del 25 dicembre il pensiero va a chi è meno fortunato e al modo di rendere il Natale non un semplice tempo né una stagione, bensi’ uno stato d’animo. Amare e donare è il vero spirito del Natale e la stroria di Rosa e di suo nipote Rino incarna questo spirito.

I protagonisti di questa storia natalizia sono l’ingegnere chimico campano Rosa Francesca e il suo bellissimo nipotino Rino. Rino è un bambimo speciale, intelligente, dolce, curioso; un bambino che ha deciso di costruire con la sua fantasia un mondo segreto, dove tutte le cose che gli davano noia non avrebbero potuto raggiungerlo. Poi, un giorno ha scoperto che aveva qualcosa chiamato autismo, e la sua famiglia e in particolar modo sua zia Rosa, sorella del padre di Rino, da quel momento lo ha aiutato con coraggio e pazienza

Il numero di bimbi affetti da Sindromi dello Spettro Autistico aumenta in maniera considerevole anno dopo anno. Si è passati,, infatti, da 1 bimbo ogni 150 degli anni 2000 a 1 bimbo su 54 nel 2016 (Dati CDC – Center for Disease Control  di Atlanta). Tale incremento secondo alcuni è da attribuire ai cambiamenti dei criteri di diagnosi, all’aumento dello screening dello sviluppo psicologico compiuto in età precoce, ad una maggiore consapevolezza dell’autismo tra operatori sanitari, genitori e opinione pubblica e ad un migliore accesso ai servizi e alle diagnosi precoci.

La parola autismo, derivata dal greco autòs, che significa se stesso, venne impiegata per la prima volta in psichiatria da Eugen Bleuler per descrivere uno dei sintomi della schizofrenia, consistente nel ripiegamento su se stessi caratteristico da alcune fasi della condizione.

Nel 1943 Leo Kanner, pediatra tedesco emigrato in America, utilizzò il termine “autismo infantile precoce” per descrivere un complesso di sintomi (una sindrome) presenti in un gruppo di 11 bambini.

Fatto sta che l’autismo rappresenta una delle sindromi più complesse e, nelle forme più gravi, difficilmente gestibili che emergono nell’età evolutiva. I bambini e le bambine con autismo presentano importanti difficoltà  nell’interazione reciproca, nella comunicazione e nelle attività di gioco. Il linguaggio verbale, quando presente, risulta spesso non adeguato al contesto, con scarso utilizzo dei gesti comunicativi. Le attività di gioco sono per lo più di tipo ripetitivo, con isolamento rispetto ai gruppo dei coetanei. Altre caratteristiche dell’autismo sono: la difficoltà  ad esternare i propri sentimenti e a leggere i sentimenti altrui (Teoria della Mente), una diversa sensibilità agli stimoli ambientali (es. una ipo o iper sensibilità ai rumori e agli stimoli sensitivi tattili o gustativi), un deficit dell’immaginazione.

Un genitore o nel caso della “zietta” Rosa, comincia a fare voli pindarici per il futuro di quel piccolino che ha tra le braccia. Non comincia neanche a camminare che già gli insegno a riconoscere le costruzioni a uno, due o tre incastri. E che felicità quando gli dici “Rino prendi il due” e lui corre da te portandoti il pezzo giusto.

Poi, all’improvviso, Rino non ti ascolta più. Il buio e il gelido ti cala dentro fino a distruggerti.

Ma bisogna reagire, bisogna fare per il suo bene per recuperare tutto quello che si può recuperare, a qualsiasi costo. In primis lotta anche contro le istituzioni. Reagire come ha fatto zia Rosa.

Si comincia con logopedia a psicomotricità come dettano i protocolli antiquati presso i Centri Convenzionati. Centri Convenzionati perché l’Autismo è brutto per le famiglie che hanno il problema ma è molto succulento per i Centri che erogano terapie, migliaia e migliaia di euro all’anno, il più delle volte senza alcun risultato, pagando quattro soldi i terapisti. Porti il bimbo di tre anni col pannolino e dopo un anno te lo riporti col pannolino!

Ma la rassegnazione non fa parte del carattere di Rosa.

Grazie ad amiche, Rosa a conoscenza di una dottoressa molto scrupolosa di Cava De Tirreni che prescrive l’ABA Applied Behavioral Analysis.

L’ABA, è il ramo applicativo dell’Analisi del Comportamento, la scienza che si occupa di descrivere le relazioni tra il comportamento degli organismi e gli eventi che lo influenzano.

Finalmemte per Rino e la sua famiglia si apre uno spiraglio, zia Rosa fissa l’appuntamento per la Diagnosi, trova i Terapisti che tutt’ora seguono Rino.

Si comincia nonostante le dissuasioni da parte delle istituzioni. Tra varie vicissitudini, lotte, manifestazioni e anche sentenze si sono ottenute 30 ore di ABA negli ambienti di vita fino al compimento del 18 anno di età.

E poi? E poi l’autismo sparisce? No la sindrome non sparisce ma sparisce il sostegno, spariscono le terapie, come se con la maggiore età un autistico non esistesse più.

Molti genitori anziani si devono scontrare con il dopo di noi! I bimbi e i ragazzi affetti da Sindrome dello Spettro autistico vedono il mondo con i loro occhi sotto una prospettiva diversa, ma questo non vuol dire che devono vivere isolati al margine della società.

Innanzitutto questi bambini e ragazzi possiedono delle spiccate doti di sensibilità, precisione, memoria che noi neanche immaginiamo. Allora perché non mettere a frutto queste loro capacità per creare loro un futuro?

In tal senso nasce RF2 che sta per Rosa Francesca e Rino Francesca.

RF2 vuole coniugare la passione che Rosa ha fin da piccola per i cosmetici con l’amore per suo nipote per creare a lui un futuro. Sono anni che lavora a questo progetto.

Rosa ha prima conseguito il titolo dell’Università di Salerno di Esperto in “Diete e terapie Nutrizionali Chetogeniche, Integratori e Nutraceutici”, poi il Master in Cosmetologia e in Medicina Metabolomica, per poi scrivere e pensare ai funzionali da usare nei miei prodotti.

Così dopo anni di studi e di esperimenti, nasce agli inizi di Ottobre 2022 RF2 Cosmeceuticals di Rosa Francesca, che commercializza prodotti con il proprio marchio fatti produrre da serie ed eccellenti aziende del territorio campano e non, con l’obiettivo per il 2023 di uscire sul mercato con una linea di integratori nutraceutici.

Una storia di amore, determinazione, impegno e testardaggine quella di Rosa e Rino che dà speranza e voglia di non mollare a tutte quelle famiglie che si possono riconoscere nella situazione della famiglia di Rino. Il Natale non è un evento esterno, ma una storia da donare.

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.