29 DICEMBRE – “MUSE” è il nuovo progetto speciale targato Locus Festival e dedicato alla celebrazione di importanti donne del mondo musicale: venti spettacoli tra Bari, Locorotondo e Corigliano D’Otranto per assaporare tutte le suggestioni dell’inverno pugliese.
Giovedì scorso è atterrata all’Officina degli Esordi (BA) con la sua navicella spaziale un’aliena dell’elettronica attuale, Whitemary, all’anagrafe Biancamaria Scoccia. Possiamo definirla senza indugi come una delle più interessanti portabandiera della scena musicale femminile e il suo primo disco “Radio Whitemary” (42 records) ne è una consacrazione.
Cassa dritta, sample di batterie e synth in una produzione tipicamente dancefloor arricchita da ripetizioni ossessive-compulsive di testi sintetici ma efficaci e rigorosamente in lingua madre. Una musica impulsiva, per certi versi terapeutica ed esorcizzante. Questa è la formula che meglio descrive il suo potenziale creativo e che fa esprimere al massimo il suo essere. E il risultato? Saletta buia, colorata e gremita di appassionati intrappolati nella scia musicale, inevitabile e liberatoria, e soprattutto nel mondo ultraterreno, a tratti folle, di una vera Artista.
Il background jazz si nota e non si nota, i riferimenti sonori e la mentalità utilizzata nella struttura e nel mixaggio dei pezzi però denotano senz’altro una finezza compositiva di grande spessore. Eppure Bianca si definisce “amante dell’imperfezione”, quell’imperfezione che rende tutto così naturalmente piacevole e che le ha spalancato le porte della scena elettronica italiana.
Ha presentato il suo album esibendosi in trio con Alessandro Donadei al basso e Sergio Tentella alla batteria, armonizzando lei tutto il resto con minuzia e tanta tantissima dolce carica. Più i presenti erano “presi bene”, più l’atmosfera diventava clubbing e più i suoi sorrisoni crescevano, moltiplicandosi. Addirittura – e la cosa ha riscosso non poco stupore perché di solito in questo genere di live è raro accada – nei brani più pop del disco, nonchè i singoli, ossia Credo che tra un po’, Niente di regolare e Chi se ne frega, si è creato un vero coinvolgimento canoro del pubblico. Sarà che forse il fascino del mix lingua italiana-elettronica sta finalmente cominciando a rompere gli argini e a ottenere i consensi che merita. Speriamo.
La musica di Whitemary non è solo da ballare, nasce per empatizzare con il sound e i testi, per la condivisione: è un regalo a chi l’ascolta, è un “Ciao, sono qui. Divertiamoci insieme”. Le irregolarità lessicali delle frasi interrotte, le strane poliritmie e i diversi mood permettono facilmente di rispondere senza rimpianti “Ci sto, facciamo casino”.
Il suo lavoro è stato definito una sorta di Cosmotronic al femminile o paragonato a quello di Myss Keta e Ditonellapiaga. Non cercate sempre di trovare similitudini con altri artisti, piuttosto aprite gli occhi e le orecchie e andate ai live, scoprirete che di Whitemary ne esiste una sola, è la nostra “Woman of Electronic” e se le fate spazio, è in grado di saziarci tutti.
Un bel modo di concludere il 2022, no?!
PER ASCOLTARLA:
https://open.spotify.com/album/11ENaxvYtPvmoMZ2BtGLSK?si=0YkTV1j7TN67pxXs14NOCA