Principale Estero Burkina Faso: regime militare espelle ambasciatore francese

Burkina Faso: regime militare espelle ambasciatore francese

Burkina-Faso

La giunta militare del Burkina Faso ha chiesto alla Francia di richiamare il suo  ambasciatore Luc Hallade, in carica a Ouagadougou dal 2019. Ritenendolo non più un interlocutore affidabile. Questo è un nuovo passo nella disputa diplomatica tra Burkina Faso e la Francia, dall’ascesa al potere del capitano Ibrahim Traoré, in un contesto di riavvicinamento con la Russia. L’espulsione di Hallade arriva meno di due settimane dopo che anche Barbara Manzi, coordinatrice ONU in Burkina Faso, è stata dichiarata “persona non grata”.

Burkina-Faso espelle ambasciatore francese

Da quando il 2 ottobre è salito al potere il capitano Ibrahim Traoré, i rapporti tra Francia e Burkina Faso si sono deteriorati. Difatti durante il golpe militare i manifestanti hanno attaccato violentemente l’ambasciata francese e l’istituto francese a Ouagadougou. Nelle ultime settimane si sono svolte anche diverse manifestazioni, che chiedono di staccarsi dall’orbita della Francia, ex padrino coloniale, mentre le autorità si sono avvicinate alla Russia, facendo addirittura temere un arrivo del gruppo Wagner in Burkina Faso. D’altronde il mese scorso il primo ministro burkinabé Apollinaire Joachim Kyelem de Tambela ha visitato la Russia per rafforzare le relazioni e consolidare gli sforzi per combattere gli estremisti nella regione. Pertanto, dopo la Repubblica Centrafricana e il Mali, ora in Burkina Faso, il sentimento antifrancese e il rifiuto della politica africana della Francia è particolarmente forte nelle strade di Ouagadougou e nelle altre città del Burkina Faso. Tuttavia la domanda è se la Russia espanderà quindi, la sua influenza nella regione.  Chiaramente ciò acuirà la polarizzazione tra i Paesi dell’Africa occidentale, e gli stati che si oppongono alle politiche della giunta e quelli che vogliono la transizione verso la democrazia.

Washington lascia fuori il Burkina

Gli Stati Uniti tuttavia, hanno ritirato il Burkina Faso dal loro programma di commercio preferenziale con Washington, citando profonde preoccupazioni per il “cambiamento incostituzionale” nel governo nel paese dell’Africa occidentale. La Legge sulle Opportunità e la Crescita Africana (The African Growth and Opportunity Act  o AGOA), fornisce alle nazioni dell’Africa sub-sahariana un accesso esente da dazi agli Stati Uniti se soddisfano specifici requisiti di ammissibilità, compreso il progresso verso il pluralismo politico. Con due colpi di stato in otto mesi nel 2022, il Burkina Faso è stato dunque lasciato fuori. Tuttavia il Burkina Faso si è impegnato a tornare a un governo costituzionale in 24 mesi in un accordo di luglio con il blocco regionale dell’Africa occidentale ECOWAS.

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