Il mangano era una macchina da lancio a bilanciere con manovra manuale.
Costruito ad hoc da esperti ingegneri, probabilmente nacque in Cina e fu utilizzato in Medio Oriente dagli Arabi durante l’Alto Medioevo.
Largamente apprezzato anche dagli Europei del IX secolo, il mangano aveva l’aspetto di una imponente bilancia o altalena. Capace di lanciare pesanti macigni , fu largamente utilizzato dai musulmani (per esempio, durante l’assedio di Gerusalemme nel 1187).
Nonostante il largo uso in battaglia, il Saladino non ne fu mai soddisfatto non convinto dall’efficacia del macchinario. Infatti, durante l’assedio del castello di Kerak (Giordania), i suoi nove imponenti mangani nulla poterono contro il durissimo tufo vulcanico della fortezza.
Fu utilizzato anche in Occidente: ad esempio, in Italia, nel 1277, durante la lotta tra Forlì e Magnacavallo, comune in provincia di Mantova. I Forlivesi lanciarono pesanti massi di circa 128 chilogrammi.
Questo macchinario era meno potente della sua evoluzione, il trabucco, il quale traeva propulsione dal rapido abbassamento di un contrappeso. Nonostante questo, il mangano era capace di creare danni molto più mirati, precisi ed insidiosi, essendo il suo azionamento più semplice.
Infatti, era un ottimo per distruggere fortificazioni, torri mobili ed altri macchinari avversari. Inoltre, permetteva di lanciare di tutto: non solo massi ma anche pesce putrefatto, letame e cadaveri al fine di diffondere malattie ed epidemie.