“Il picco di benzene registrato dalle centraline il 18 dicembre scorso nel quartiere Tamburi a Taranto, a ridosso dell’ex Ilva, è estremamente preoccupante.
Secondo quanto rilevato dall’associazione Peacelink lo scorso 18 dicembre 2022 vi è stato, infatti, un picco elevatissimo di benzene cancerogeno nel quartiere Tamburi di Taranto, in via Machiavelli, registrato dalla centralina dell’Arpa Puglia.
Alle ore 4 la concentrazione è arrivata a 42 microgrammi a metro cubo. Per questo ho inviato una lettera con richiesta di chiarimenti all’Arpa Puglia e all’Asl di Taranto”.
È quanto spiega l’eurodeputata dei Greens/EFA, Rosa D’Amato. “All’Arpa Puglia ho chiesto se conferma il superamento del parametro benzene rilevato nella centralina di via Machiavelli e se conferma l’impossibilità di accedere al dato rilevato dalla centralina di via Orsini per lo stesso parametro, indicando le cause relative al mancato accesso al dato.
Ho chiesto inoltre se e quali interventi sono stati imposti dalle autorità competenti al gestore dello stabilimento siderurgico di Taranto per rimuovere le cause che generano i picchi di benzene.
In particolare per le fasi/sezioni impiantistiche critiche individuate (caricamento, sfornamento, intasamento canale gas, porte, ecc.), così come riportato da Arpa Puglia nelle sedi opportune ed evidenziato nel report “BENZENE IN ARIA AMBIENTE NELLE PROVINCE DI BRINDISI, LECCE E TARANTO – ANNO 2021” pubblicato sul sito web istituzionale di Arpa Puglia lo scorso 13 aprile 2022.
All’Asl di Taranto ho chiesto invece di comunicare quali prescrizioni/linee guida ha emanato per limitare gli effetti relativi alle esposizioni/inalazioni di benzene da parte dei lavoratori e dei cittadini del quartiere Tamburi di Taranto”, conclude D’Amato.