Il Capo dello Stato raffigura l’Unità Nazionale. E’ eletto, a scrutinio segreto, dal Parlamento riunito in seduta comune e dai rappresentanti delle Regioni. Per la nomina è richiesta la maggioranza d’almeno i due terzi dell’Assemblea. Se tale maggioranza non è raggiunta, entro la terza votazione, è eletto chi riceve la metà più uno dei voti.
Il Presidente rimane in carica per sette anni e può essere rieletto. Se, nel settennale, la carica dovesse rendersi vacante, per dimissioni o impedimenti di natura permanente, le sue funzioni sono, temporaneamente, trasferite al Presidente del Senato ed entro quindici giorni è indetta una nuova votazione.
Il Capo dello Stato ha importanti incarichi istituzionali. La Costituzione gli riconosce attribuzioni che interessano il Potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Attribuzioni che, comunque, sono rigidamente inquadrate da normative che tendono a equilibrare la sua funzione tra i poteri dello Stato.
Nei confronti del Potere legislativo (Parlamento) il Presidente della Repubblica ha la potestà d’attestarne l’attività e, in casi eccezionali, anche d’ordinarne lo scioglimento. Con messaggio motivato, può rinviare una legge alle Camere. In caso di rinnovata approvazione, egli la “promulga”. Sono anche di sua competenza le promulgazioni dei referendum e, con limiti ben precisi, può promulgare Decreti Legge e Decreti Legislativi.
Il Capo dello Stato ha importanti attribuzioni anche nei confronti del Potere Esecutivo. Nomina il Governo, rappresenta il Paese all’estero, ratifica trattati internazionali, nomina le più alte cariche del Paese. Con riferimento al Potere Giudiziario, le sue attribuzioni sono più specifiche. Presiede il Consiglio Superiore della Magistratura. Ha facoltà di concedere la grazia per alcuni tipo di pena. Concede l’amnistia o l’indulto previa legge votata dal Parlamento.
Ora, riveste l’importante ufficio Sergio Mattarella, classe 1941, Capo dello Stato dal febbraio 2015.
Giorgio Brignola