Principale Arte, Cultura & Società “WEF annual meeting 2023”, il filo (etero)diretto tra Europa e Cina

“WEF annual meeting 2023”, il filo (etero)diretto tra Europa e Cina

Si scaldano motori e si allestiscono passerelle a Davos, in vista dell'annuale incontro del Forum economico mondiale. Ad aprire le danze il padrone di casa (non solo della sua), tale Prof. Schwab; seguono il fido sostenitore Berset e la sempre più resiliente Von der Leyen, la quale passerà il testimone al vice premier cinese. Sfilata degli accoliti presenti (giunti da Finlandia, Germania, Ucraina, Spagna, Grecia etc.) e via libera alla vetrina degli orrori, con all'ordine del giorno metaversi ipervirtuali, politiche monetarie austere, strategie economiche anti-russe e virus, con annessi immancabili antivirus. Il mondo può attendere fiducioso il giorno in cui… andrà tutto bene!

Per il prossimo appuntamento del World Economic Forum (WEF) a Davos (Svizzera), dinamiche e partecipanti, pronti a portare avanti le proprie missioni e obiettivi, sono chiaramente delineati.

“Il carrozzone va avanti da sé…”

L’evento, in programma dal 16 al 20 gennaio (con conferenza stampa di presentazione svoltasi il giorno 10), si aprirà “ufficiosamente” martedì 17 con il fondatore del WEF, il Prof. Klaus Schwab, affiancato dal Presidente della Confederazione Svizzera, Alain Berset (noto non solo per il suo sostegno all’uso del “Co.Vi.d. pass” come strumento per contenere la diffusione del virus SARS-Co.V.-2 – concetto analogo a quello espresso da Mario Draghi in una celebre conferenza stampa nel luglio 2021 -, ma anche per essere stato denunciato, dopo aver riportato falsità, da Pascal Najadi, figlio di uno dei fondatori dello stesso WEF).

Un podio da primo piano, per lanciare il proprio augurio ai convitati di Davos, verrà riservato a Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, nonostante le recenti interpellanze parlamentari che le sono state rivolte riguardo alle chat avviate su WhatsApp – in modo privato – con Albert Bourla (il CEO di Pfizer), pare in merito alle trattative sull’acquisto di vaccini. Significativo poi il fatto che, dopo l’illuminante discorso della Von der Leyen, il palco ospiterà Liu He, Vice Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese, successione cronologica che evidenzia una sorta di continuità tra i modelli europei e cinesi (entrambi sembrano rappresentare, infatti, interpretazioni dell’agenda WEF molto simili tra loro).

Altri leader, come Sanna Marin (Primo Ministro finlandese), Pedro Sanchez (idem spagnolo), Olaf Scholz (tedesco), Kyriakos Mitsotakis (greco) etc. parteciperanno all’evento in qualità di relatori istituzionali, ostentando – con tutta probabilità – il solito entusiasmo che ha caratterizzato sinora la loro cieca adesione alle sessioni svizzere.

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Zucche piene di sorprese, come con le “scatole cinesi”

A proposito della staffetta UECina, però, torniamo per un attimo su un particolare: da un lato abbiamo l’Europa che viaggia a guida tecnocratica e che, dopo aver ridotto la sovranità degli Stati membri, promuove pratiche che mettono a repentaglio le libertà e le culture autoctone storiche, sotto la bandiera del progresso (tra queste iniziative rientrano sia il “Green Pass” che la spinta verso un’alimentazione sostenibile basata su larve e insetti); dall’altro lato c’è il dragone cinese, che ha sviluppato un sistema di credito sociale utilizzando QR code per assegnare o togliere diritti ai cittadini in base alla loro conformità alle regole (una visione che ha assegnato alla tecnologia il ruolo di religione, sostituendo in primis quell’ateismo statale praticato nel periodo comunista).

I temi da trattare in scaletta saranno, al solito, quelli che sembrano usciti dalla trama di un film horror, pronti ad aprire “finestre di Overton” nel tentativo di persuadere il pubblico e pescare adepti. Ad esempio, uno dei panel di Davos si concentrerà su “Come costruire un metaverso per tutti”; in un altro incontro, intitolato “100 giorni per superare la prossima pandemia” e che ospiterà Bourla (Pfizer) e Tony Blair, si discuterà della possibilità di creare vaccini sicuri ed efficaci entro 100 giorni dallo scoppio della dichiarata emergenza sanitaria, così da poter contenere eventuali focolai (“[…]Si stima che la creazione di vaccini sicuri ed efficaci in 100 giorni dia alle economie e alle società la possibilità di contenere il prossimo focolaio prima che si diffonda. Cosa ci vorrà per arrivarci?[…]”, si legge nell’introduzione della sessione dedicata).

Queste sono discussioni che, in un contesto normale, verrebbero considerate come i deliri di una strampalata setta di nerd esaltati, oggi tuttavia vengono percepite a malapena come surreali, se non altro non appena ci si ricorda del fatto che il WEF, nostro malgrado, ha in mano le redini di questa realtà globale, che oramai sembra non avere speranze.

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Fonti online:

ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Michele Crudelini del 14 gennaio 2023), sito del World Economic Forum, Formiche, Penshare, Wikipedia, Portale governativo svizzero.

Canali YouTube: Vista Agenzia Televisiva, Associazione Federprivacy.

Antonio Quarta

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Il Corriere Nazionale

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