Si tratta – nel caso della Riposati – di testi molto brevi ma coinvolgenti, quasi delle pennellate sulla tela bianca del nostro pensiero: in pochi, semplici, tratti, l’autrice è in grado di approfondire una sensazione, di fermare quasi fosse un’istantanea, alcuni dei momenti salienti della sua (e della nostra, perché certi sentimenti sono comuni a tutti) esistenza.
Da “Dormo nuda” ad “Ali sporche”, due delle poesie inserite nella raccolta, l’autrice si mette al centro della narrazione, diventa protagonista con i propri sensi e ci fa entrare in punta di piedi nel suo mondo e nei meandri dei sentimenti forti che lo animano. Molto importante è il ruolo che assume il linguaggio: le parole utilizzate sono semplici, i versi brevi, dimenticatevi gli svolazzi di certa produzione aulica. Ma questo non è un difetto, anzi. E’ proprio nella facilità diretta delle espressioni utilizzate che questi componimenti trovano la loro forza espressiva maggiore e l’escamotage letterario si trasforma in un’arma per far immedesimare il lettore in quello che la Riposati propone. Non c’è distanza fra chi scrive e chi legge, e le sensazioni che sono riportate sulla carta si avvicinano enormemente a quelle che proviamo nello scorrere le parole.
Altrettanto importante e degna di essere ricordata è la vena autobiografica che permea la maggior parte di questi versi. Ne è un esempio perfetto “Per me stessa”, quasi un autoritratto messo in parole che ci presenta l’autrice partendo dal giorno della sua nascita – il 27 novembre – e ce la descrive fin dalle prime ore di vita, in un continuum temporale ed esistenziale che la porta fino a oggi. La presenza di chi scrive si avverte in modo palpabile anche in “il mio labirinto”, che ci trascina – quasi portati per mano dai versi – alla ricerca della vera Valentina. E di noi stessi.
Non mancano incursioni in altri temi, come la nostalgia di “Campi di baci” e – forse ancora di più – di “Pelle”, mentre la volontà e la forza dei andare avanti, di proseguire il proprio cammino, ovunque sia destinato a condurci, animano “Il mare dietro”.
Le poesie comprese in questo volume e firmate da Valentina Riposati – proprio per tutto quello che abbiamo appena esposto – appartengono a tutti, nel senso migliore e maggiormente compiuto dell’espressione: mettendosi a nudo, l’autrice consente a tutti di specchiarsi nelle parole che ha vergato, mettendo che legge quasi davanti a uno specchio regalandoci profonde e intime emozioni.
Articolo a cura di Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista.