Il grillo nel piatto è diventato realtà: due giorni fa l’UE ha dato via libera alla farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico), mentre da domani, 26 gennaio, ci sarà l’entrata in vigore del regolamento che autorizzerà la commercializzazione delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere. Si tratta proprio di quelle bestioline che siamo abituati a combattere nelle nostre dispense, quelle che, se per caso troviamo nella farina prima di fare una torta o di impastare la nostra bella pizza, ci costringono a buttare via tutto e a correre a comprare farina più fresca.
Abbiamo dunque sbagliato tutto?
Il grillo stava già in cucina, ma non friniva
Quello che non era stato detto, ed era passato in sordina a causa di notizie più serie e preoccupanti, è che prima della farina parzialmente sgrassata, l’UE aveva già legiferato positivamente per i grilli in polvere, per quelli congelati, in pasta ed essiccati nel marzo 2022.
In quali alimenti verranno introdotti
Ironia della sorte, le larve della farina torneranno nella farina. L’utilizzo dei prodotti a base di insetti, infatti, sono destinati a uso industriale, per rafforzare il valore proteico degli alimenti e in quei preparati nei quali andranno a sostituire in parte la farina.
Una delle preoccupazioni per il futuro – discussa e non ancora provata da alcuna certezza statistica – è che la produzione di cereali, in particolare grano, in alcune zone dell’Europa non sia più sostenibile a causa dei cambiamenti climatici. E che l’Italia sia fra queste zone. Da qui alla miscelazione di farine vegetali a farine d’insetto il passo sembra breve.
Perciò, già da ora, sembra si parta con la sperimentazione delle farine di grilli in prodotti da forno, quali pane, merendine, pizze, cracker, ecc.
Il grillo parlante che ne direbbe?
Il grillo parlante, la povera coscienza di Pinocchio, che in realtà a sua volta faceva, se ricordate, una brutta fine, avrebbe molte domande da sollevare.
La risposta che è stata data prima di partire con queste legislazioni è stata che in molti Paesi già si mangiano insetti. Vero. Però è vero anche che l’uomo pur essendo onnivoro non ha nella sua alimentazione, come fonte primaria di proteine, quella degli insetti.
Negli ultimi vent’anni, forse di più, abbiamo visto girare ogni sorta di dieta, di teoria su ciò che dovemmo o meno mangiare per stare bene. Ci sono vegetariani e vegani, ci sono stati melariani e fruttariani, c’è chi parla di dieta per gruppo sanguigno. chi addirittura depreca i veleni bianchi, farina, zucchero e latte.
Ogni alimento, da un momento all’altro, può diventare causa di allergie o intolleranze.
Per quanto riguarda gli insetti, potrebbe arrivare una minaccia dalla chitina, componente dell’esoscheletro che il corpo umano non è in grado di digerire e che facilmente scatena intolleranze.
Il problema non sono i grilli.
Il vero problema è l’alimentazione moderna. Sono i cibi non sicuri, dalla mela al pollo, dall’uovo al caffè. La verità è che non ci è dato di sapere che cosa mangiamo, e anche se lo sapessimo non potremmo cambiare nulla, perché il problema non è se il pollo è allevato a terra, è che la terra è piena di agenti inquinanti e ormai non siamo in grado di tornare indietro.
Se vi state preoccupando per i grilli che verranno regolarmente dichiarati sulla scatola delle merendine, nei social si sono divertiti a mostrare le contaminazioni nel caffè da parte di scarafaggi.
E nessuna sorpresa nello scoprire che c’è un’altissima percentuale di tale contaminazione, solo che a noi arriva tutto ben tostato e igienicamente sicuro.
Forse è meglio non sapere?
https://www.bannedbook.org/it/bnews/health/20210608/1562421.html