Nel periodo compreso tra il 10 e il 20 gennaio, la comunità svizzera di Davos ha ospitato l’annuale incontro del World Economic Forum (WEF), un evento di rilevanza globale fondato nel 1971 da Klaus Schwab, professore tedesco noto per il suo visionario transumanesimo. L’edizione 2023 del WEF ha riunito, come sempre, una vasta schiera di partecipanti provenienti dall’élite mondiale, il cui arrivo in città è stato impressionante: più di 200 jet, elicotteri e automobili blindate hanno accompagnato in sede 116 miliardari, 600 CEO di aziende, 500 giornalisti e 400 politici.
L’obiettivo dichiarato è stato quello di “ridefinire il futuro” delle popolazioni e delle nazioni, sotto l’egida di un governo globale unificato (è però emblematico – e allo stesso tempo interessante – notare che, in un sondaggio promosso da Elon Musk su Twitter, l’86% di chi ha votato (su 2.42 milioni di partecipanti) abbia risposto “No” alla domanda se il World Economic Forum dovrebbe o meno controllare il mondo). Gli argomenti principali, dibattuti durante il meeting, hanno incluso la questione dei lasciapassare vaccinali, l’accelerazione della digitalizzazione, l’abolizione della proprietà privata, la promozione della carne artificiale creata nei bioreattori e la “ricalibrazione” della libera espressione.
Il “comunismo 2.0” (o “dei miliardari”): da Blair a Schwab, una raccolta di boiate
A Davos gli interventi migliori sono stati quelli dell’ex Primo Ministro britannico, Tony Blair, che ha presentato il progetto di creare un’identità digitale sanitaria globale, dopo aver preso in considerazione la possibilità di nuove varianti del Co.Vi.d./19 e di future pandemie. La proposta di Blair non si è fatta mancare il lato filantropico, suggerendo come sia importante “aiutare i Paesi a sviluppare un’infrastruttura informatica nazionale di cui avranno bisogno con questi nuovi vaccini”, alcuni dei quali richiederanno registri digitali dettagliati: “[…]Bisogna sapere chi è stato vaccinato e chi no. Alcuni dei vaccini che arriveranno saranno multipli, quindi è necessario avere un’infrastruttura digitale adeguata[…]”, ha tuonato il redivivo.
Un altro panel, dal nome “Migliorare i mezzi di sussistenza con l’ID digitale”, ha discusso invece l’importanza della tecnologia dei bit nel futuro governo tecnocratico del mondo. Si è evidenziato come la neurotecnologia stia diventando cruciale per la raccolta degli innumerevoli dati personali, con l’idea che “[…]Gli esseri umani abbracceranno presto la tecnologia di impianto cerebrale, in modo da decodificare il pensiero complesso[…]”, secondo quanto riportato da alcuni delegati del WEF.
Klaus Schwab in persona poi, salito in cattedra, ha sottolineato l’importanza di sfide come quelle sulla proprietà privata e sulla carne sintetica nella lotta per l’ambiente, ribadendo lo slogan “non avrai nulla e sarai felice”. Il professore ha suggerito che “mentre l’umanità si continua a muovere verso un futuro post-carbonio, le persone devono accettare che il mangiare carne e la proprietà privata siano semplicemente insostenibili”.
Meat will be a special treat. Read more: https://t.co/RiQP6tpkfp pic.twitter.com/7BcRHgnWTx
— World Economic Forum (@wef) April 9, 2018
WEF23, a breve un Ministero europeo della Benevolenza e della Verità?
Un altro argomento trattato al WEF 23, altrettanto assurdo e distopico quanto cruciale, è stato il tema della libertà di espressione. Alcuni leader comunitari, come la vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová, hanno proposto di rendere illegale e perseguibile per legge l’odio, sollevando vari dubbi sulla possibilità che gli Stati possano decidere cosa costituisca o meno una forma d’odio. Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha enfatizzato l’urgenza di prendere decisioni impopolari ma essenziali per plasmare l’opinione pubblica (non si sa bene chi l’abbia mai incaricato di farlo o solamente di pensarlo, però…).
Allo stesso modo, il politico democratico statunitense Seth Moulton ha sostenuto che la disinformazione dovrebbe essere combattuta con ogni mezzo disponibile, in particolare per quanto riguarda le vaccinazioni, visto che molta gente non si sarebbe fatta iniettare intrugli sperimentali dai suoi “collaboratori” perché plagiata, secondo lui.
Nonostante la partecipazione di molti politici e governanti, ci si augura che nessun Paese prenda in considerazione i suggerimenti malati emersi dal World Economic Forum 2023.
In rappresentanza dell’Italia è stato presente il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, famoso per la nota istituzionale che vieta l’uso dei dispositivi elettronici mobili (smartphone e tablet) durante le ore scolastiche1.
Speriamo davvero che le proposte lanciate durante questo forum non influenzino in modo ancor più negativo gli anni avvenire delle società e delle libertà individuali che le hanno costruite (e che le sorreggono).
Fonti online:
ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Arianna Graziato del 22 gennaio 2023), Twitter, Blondet & Friends, sito del World Economic Forum (WEF), La Tecnica della Scuola.
Antonio Quarta
Redazione Corriere di Puglia e Lucania
Note di riferimento:
- Una decisione che, almeno apparentemente, sembra contrastare il modello – suggerito da Schwab – di una classe del futuro proiettata nel metaverso grazie a dei visori infilati sulla testa.