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Acquaviva delle Fonti, la Puglia dell’altopiano delle Murge

Acquaviva delle Fonti, parte della Città metropolitana di Bari, è una delle mete più interessanti dell’altopiano delle Murge, non distante sia dalla costa adriatica che da quella ionica. Si tratta di un territorio dominato da una distesa verde interrotta dagli avvallamenti noti come lame dove cresce rigogliosa la macchia mediterranea, mentre sotto terra si trova la falda acquifera sotterranea che ha dato il nome al borgo.

Il suo fascino deriva dalla presenza di uno dei più importanti nosocomi dell’Italia meridionale, l’ospedale Miulli, e per la sua caratteristica cipolla rossa insignita del marchio “Prodotti di Qualità” Puglia, Presidio Slow Food e della Denominazione Comunale di Origine. La prima domenica di ottobre, Acquaviva delle Fonti festeggia proprio la sua cipolla rossa con una sfiziosa sagra. Dedicata alla Vergine Assunta e al Martire Eustachio, protettore della città, la cattedrale è una delle quattro Basiliche Palatine della Puglia, sorta nel XII secolo e riedificata nel ‘500 in forme rinascimentali.

Al suo interno, colorato e arioso, attirano lo sguardo i numerosi archi, le volte a vela, l’organo monumentale e la cripta. Sulla stessa piazza si affaccia il Palazzo De Mari, eretto come residenza fortificata sul precedente castello normanno, di cui si intravedono ancora due torri. Suggestiva è anche la Torre dell’Orologio che, nel suo aspetto attuale, è il risultato di un’opera di ristrutturazione realizzata tra il 1824 e il 1825. Strettamente legata alla storia del paese è la Cassarmonica, costruita nel 1907 grazie alle offerte dei cittadini che furono invitati, da un manifesto pubblico, a rendere onore al Gran Concerto Bandistico di Acquaviva.

Poco fuori dal centro, stalattiti e stalagmiti drappeggiano la Grotta Curtomartino, immersa tra piante rare e orchidee. Menzione speciale per il Museo Archeologico, intitolato ad Austacio Busto e ospitato nello storico Palazzo De Mari, che raccoglie reperti di diverse epoche dalla Preistoria fino all’età moderna i quali raccontano la lunga storia di Acquaviva. Da vedere, in conclusione della visita, il Teatro Comunale Sebastiano Arturo Luciani, oggi riaperto dopo quarant’anni di chiusura. Per quanto riguarda le radici culturali locali, la ricorrenza che maggiormente riporta alla luce le tradizioni e le origini della comunità locale è la festa di Sant’Eustachio, patrono di Acquaviva, che si festeggia ogni anno il 20 maggio. Importante anche la manifestazione dedicata all’altra santa patrona, la Festa della Madonna di Costantinopoli, che si svolge in quattro giorni culminando nel primo martedì di settembre.

Oltre alla cipolla rossa, coltivata ancora con metodi tradizionali e rudimentali per preservarne l’aroma e la fragranza, nel suo territorio si trova abbondante anche il Cece nero della Murgia carsica, legume ricchissimo di fibre e ferro. Particolarmente pregiato l’olio extravergine di oliva, il Terra di Bari DOP. In conclusione della scoperta del borgo, non resta che godersi il tramonto sull’altopiano, magari bevendo un calice di delizioso vino Gioia del Colle DOC.

COME ARRIVARE: L’aeroporto più vicino è quello di Bari. Acquaviva delle Fonti è servita da una propria stazione ferroviaria. In automobile da Roma: prendere l’A24, prendere A1/E45 in direzione di SS 372, uscire a Caianello, continuare fino a Benevento, prendere A16/E842 e Autostrada Adriatica in direzione di Via per Sammichele/SP 125, uscire ad Acquaviva delle Fonti.

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