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Sanremo, Zelensky da Amadeus e il Festival della Canzone Cristiana vola in Ucraina

I pacifisti minacciano occupazione
SANREMO – La città di Sanremo è sotto assedio, altro che Festival dei fiori!
Dopo la notizia che il Presidente ucraino Zelensky sarà in collegamento con Amadeus nel corso della serata conclusiva della settantatreesima edizione del Festival di Sanremo 2023, è successo il finimondo. Ad accendere la miccia è stato il giornalista Bruno Vespa, il quale ha confermato a Mara Venier, durante la trasmissione Domenica In, la volontà di Zelensky di essere presente al Festival.
Nel contempo Fabrizio Venturi, ideatore e organizzatore del Festival della Canzone Cristiana, che si terrà negli stessi giorni a Sanremo, ha rivelato di aver “allacciato rapporti con le Istituzioni ucraine per organizzare anche in Ucraina il Festival della Canzone Cristiana” con l’intento di portare armonia e pace attraverso il canto e la musica cristiana, toccando i cuori più ostili e determinati a portare avanti una guerra senza fine.
Gli organizzatori del Sanremo Cristian Music Festival, infatti, hanno inoltrato, in questi giorni, richiesta formale, tramite le autorità italiane, alle istituzioni ucraine per organizzare il Festival della Canzone Cristiana nel prossimo mese di maggio sul suolo ucraino.
Chissà che la pace tra Ucraina e Russia non debba proprio veder sorgere la sua prima scintilla proprio da Sanremo? La musica è destinata a unire popoli e culture e a divenire il riflesso dell’armonia celeste?
Pare di no, infatti, il coordinatore provinciale Cln e membro attivo del collettivo Pecora Nera, Diego Costacurta alla notizia del collegamento di Zelensky al Festival di Sanremo, ha dichiarato:
“Ci giungono voci ‘autorevoli’ che il presidente ucraino Zelensky vorrebbe trovare uno spazio di partecipazione all’interno della nota manifestazione canora che si svolgerà presso il Teatro Ariston di Sanremo nel prossimo febbraio.
Se ciò risultasse vero, inviteremo tutti i pacifisti d’Italia e non a presenziare ed occupare ogni singolo spazio della città, dove dare corso ad una preghiera in forma sincretica atta ad allontanare qualsivoglia utilizzo, e speculazione, di un’arte così alta come la musica nel promuovere qualsiasi atto solidale verso la guerra. Noi siamo pronti”.
Si preannuncia una settimana festivaliera sotto assedio!

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