Principale Ambiente & Salute Il 2 febbraio è il World Wetlands Day

Il 2 febbraio è il World Wetlands Day

Wwf: solo negli ultimi 50 anni nel mondo perso il 35% delle zone umide

Fiumi, torrenti paludi, stagni, laghi e torbiere offrono numerosi servizi ecosistemici fondamentali e svolgono un ruolo cruciale nella regolazione del clima, per questo è necessario recuperare, ripristinare e ampliare tali aree  Dal 2 febbraio tanti appuntamenti nelle Oasi WWF per scoprire il valore delle Zone Umide

Lagune, fiumi, stagni, laghi, paludi, torbiere: sono le wetlands, aree chiave per la biodiversità e per la regolazione del clima. Per raccontare il valore di queste zone che svolgono servizi ecosistemici essenziali alla nostra sopravvivenza, giovedì 2 febbraio si celebra la Giornata mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day, WWD), data che ricorda l’adozione della Convenzione omonima per la loro tutela, firmata il 2 febbraio 1971 nella città iraniana di Ramsar.

 

La rete di acque dolci e salmastre che abbraccia il pianeta è come un vero e proprio sistema linfatico che distribuisce nutrimento, filtra e purifica, rende disponibile in condizioni climatiche avverse l’acqua necessaria a dissetare e accogliere una straordinaria biodiversità. Purtroppo questa rete di vita è stata cancellata in gran parte. Secondo le Nazioni Unite il pianeta ha perso ad oggi più dell’85% di questi ecosistemi.

 

Recuperare, ripristinare ampliare le zone umide è il focus della giornata mondiale di quest’anno, in perfetta sintonia con gli obiettivi della decade delle Nazioni Unite su “Ecosystem restoration (2021-2030)”, della Strategia Europea per la biodiversità per il 2030 e della proposta di “Restoration Law” ora in discussione in sede europea.

 

Dopo le grandi bonifiche attuate tra la seconda metà dell’ottocento e la prima del novecento, un ulteriore 35% di zone umide è stato perso nel mondo solo negli ultimi 50 anni. Si tratta di una perdita enorme che ha messo in crisi la biodiversità di questi habitat: non è un caso che tra i gruppi faunistici più minacciati ci siano le cozze d’acqua dolce (molluschi bivalvi), i gamberi d’acqua dolce (crostacei), le libellule (odonati), i pesci d’acqua dolce e gli anfibi tutti gruppi strettamente legati alla sorte delle acque interne. Le popolazioni di vertebrati delle acque dolci sono crollate dell’83%.

 

IL RUOLO DELLE ZONE UMIDE 

Le zone umide offrono numerosi fondamentali servizi ecosistemici, come la regolazione dei fenomeni idrogeologici, attenuando gli effetti delle piene dei fiumi. Le wetlands favoriscono la ricarica delle falde acquifere, sono naturali “trappole per nutrienti”, riducendo il carico organico derivante soprattutto dalle attività agricole e zootecniche. Lagune e laghi costieri sono importanti per l’itticoltura o la molluschicoltura e sono habitat essenziali per la riproduzione dei pesci e di conseguenza per la pesca. Le zone umide sono fondamentali per la fissazione del carbonio presente nella biosfera, con conseguente mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Ma l’aspetto più significativo è rappresentato dalla grande biodiversità caratteristica di questi habitat, tra i più ricchi in assoluto insieme alle barriere coralline e alle foreste tropicali.

 

LE AZIONI DEL WWF PER PROTEGGERE LE ZONE UMIDE

Il WWF Italia è fortemente impegnato a proporre e realizzare progetti per la riqualificazione e tutela delle zone umide che possano essere replicati nel resto del Paese.

 

Il grande progetto di rinaturazione del Po, che prevede il recupero di molte zone umide perifluviali, è stato proposto da WWF e ANEPLA e inserito nel PNRR dal Ministero dell’Ambiente per 357 milione di euro; è il primo importante esempio di progetto integrato che coinvolge diverse regioni e che potrebbe e dovrebbe essere replicato e adattato ad altri grandi fiumi, o porzioni di essi, come Adige, Arno, Tevere, Garigliano, Volturno e tanti altri. Il WWF insieme alle Università di Parma, Ferrara e Urbino ha predisposto una proposta per l’abbattimento dei nitrati in eccesso da promuovere, insieme ad agricoltori e consorzi di bonifica, nelle aree più vulnerabili, attraverso un’attenta gestione della rete idrica superficiale e la riqualificazione e l’ampliamento delle zone umide relitte.

Infine nelle numerose Oasi WWF in questi ultimi anni, anche a seguito della campagna “ONE Million Ponds” e di progetti Life, come “Gestire 2020”, sono stati realizzati centinaia piccoli stagni per anfibi, invertebrati e per molte specie di piante acquatiche divenute ormai rare in natura.

 

ALLEATI CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Le Zone Umide, in particolare quelle costiere, se in buona salute perché difese e ripristinate, diventano un potente alleato per fronteggiare i cambiamenti climatici. Riescono a catturare carbonio perché, come delle ‘batterie naturali’, lo accumulano nella loro biomassa e poi nei sedimenti ad un tasso di 10-20 volte rispetto al potenziale delle foreste boreali o temperate. Se al contrario, le Zone Umide vengono distrutte, non solo si arresta l’assorbimento di carbonio, ma questo viene emesso in atmosfera peggiorando così le emissioni di gas serra.

 

Ecco qualche numero sui benefici di questi ambienti, a partire dalla posidonia che cresce anche al largo degli acquitrini. Questa, oltre ad essere un’incubatrice naturale della vita sommersa, protegge dall’erosione costiera e assorbe carbonio. Le Aree umide costiere sequestrano dai 100 ai 200 g di CO2 per metro cubo all’anno; ogni ettaro di palude costiera ripristinata equivale al sequestro di 1.000-2.000 kg di CO2 l’anno, mentre le torbiere riescono a stoccare il 30% di tutto il carbonio terrestre coprendo appena il 3% della superficie del pianeta. Questi ambienti accumulano il doppio di quanto faccia l’insieme di tutti i sistemi forestali

 

GLI APPUNTAMENTI WWF PER LA GIORNATA DELLE ZONE UMIDE

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Umbria

 

Oasi WWF Lago di Alviano (Terni)

Domenica 5 febbraio, dalle ore 9:00, all’Oasi WWF Lago di Alviano sarà possibile partecipare a due differenti attività di birdwatching fuori sentiero, mentre dalle 11:00, grazie all’utilizzo di un microscopio, i partecipanti potranno scoprire tutte le forme di vita racchiuse in una goccia d’acqua.

 

Friuli-Venezia Giulia

Per celebrare la giornata delle zone umide, domenica 5 febbraio dalle 9.00 presso il Biotopo Naturale dei Laghetti delle Noghere a Muggia (in provincia di Trieste), il WWF Trieste ha organizzato un’escursione didattica con il naturalista Enrico Benussi per comprendere la tipicità del luogo e le sue caratteristiche. Subito dopo si passerà all’azione con un’attività di raccolta dei rifiuti nella zona circostante.

 

Toscana

 

Oasi WWF Lago di Burano

Sabato 4 febbraio l’appuntamento è alle ore 16:00 all’Oasi WWF Lago di Burano (Capalbio Scalo), dove si potrà seguire l’incontro dal titolo “Il fenomeno rosa: perché è importante leggere gli anelli dei fenicotteri” condotto da Marco Scutellà, ornitologo e specialista di fenicotteri.

 

Oasi WWF Laguna di Orbetello

Per tutta la giornata di domenica 5 febbraio, l’Oasi WWF di Orbetello sarà aperta alle visite: durante la mattina si terrà una visita guidata lungo il Sentiero Natura della laguna di Orbetello, mentre nel pomeriggio la visita guidata proseguirà al Sentiero del Bosco di Patanella.

La prenotazione è obbligatoria alla mail: oasiorbetello@wwf.it

 

Abruzzo

 

Oasi WWF Lago di Serranella, Centro Visite

Giovedì 2 febbraio, alle ore 15.30/16.30, dal Centro Visite dell’Oasi WWF Lago di Serranella, in località Brecciaio, si terrà una breve escursione sull’importanza delle zone umide e l’osservazione guidata dell’avifauna.

Domenica 5 febbraio la giornata inizia alle ore 8.30/9.30 sempre presso il Centro Visite dell’Oasi con un’osservazione guidata dell’avifauna. Si prosegue alle 10.00/12.30 all’ingresso Scosse, Altino (CH) con una escursione didattica lungo il percorso delle Lanche all’interno delle aree riqualificate.

Alle ore 15.30/16.30, sempre da Centro Visite dell’Oasi WWF Lago di Serranella si potrà partecipare ad un’altra osservazione guidata dell’avifauna.

 

Puglia

 

Oasi WWF Le Cesine

All’Oasi WWF Le Cesine tre appuntamenti che consentiranno di vivere da protagonisti alcune delle attività quotidiane di conservazione della natura. Si parte giovedì 2 febbraio alle ore 10 con una escursione fotografica, attività rivolta ad appassionati di fotografia naturalistica.

Sabato 4 febbraio alle 8,30 si potrà partecipare ad una mattinata di osservazioni dell’avifauna.

Domenica 5 febbraio la visita guidata alle 10,00 consentirà di conoscere caratteristiche ed azioni di conservazione delle zone umide.

 

Veneto

 

Oasi WWF Valle Averto (VE)

Sabato 4 Febbraio si organizzano visite guidate nella Riserva Naturale Statale Oasi WWF di Valle Averto, zona di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Oltre ad osservare la flora e la fauna si parlerà dei risultati del progetto LIFE FORESTALL finanziato dalla UE.

 

Lazio

 

In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide il WWF Roma e Area Metropolitana organizza due giornate per osservare l’avifauna presente in questi preziosi ambienti. Le prime due sono dedicate agli ‘ospiti invernali’ dell’Oasi WWF Vasche di Maccarese, a Fiumicino, e si terranno domenica 5 e 19 febbraio.

Numero massimo di partecipanti 15. Prenotazione obbligatoria inviando una mail a roma@wwf.it

 

Lombardia

 

Oasi Levadina, San Donato Milanese

Sabato 4 febbraio dalle ore 15:00 apertura e visite guidate all’Oasi WWF Levadina, coordinate da volontari del WWF sud Milano, con particolare attenzione alle zone umide presenti nell’area naturalistica.

 

Sicilia

 

Giovedì 2 febbraio dalle 18:00 ci sarà un incontro presso la sede del WWF Sicilia, in Via Malaspina 27 a Palermo, dove si parlerà del Fiume Oreto. Anche quest’anno il WWF Sicilia Nord Occidentale organizza alcuni eventi tra cui quello principale di sabato 4 febbraio, d’intesa con il “Forum del Contratto di Fiume e di Costa Oreto”, che prevede una passeggiata naturalistica alle origini del fiume Oreto, l’alta valle dell’Oreto ovvero le sorgenti del torrente Sant’Elia. Gli eventi si chiuderanno domenica 5 febbraio con un’escursione riservata ai soci WWF presso i gorghi di Ficuzza.

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