di Antonino Giannone
In occasione della 45^ Giornata per la Vita, ricordiamo Carlo Casini(1935-2020), fondatore e a lungo Presidente del Movimento per la Vita (Mpv) che ha dedicato la sua vita e il suo impegno intellettuale, civile ed ecclesiale a difesa della vita nascente.
Per l’attenzione dei nostri lettori, facciamo qualche considerazione.
“La morte non e’ mai la soluzione” così i Vescovi che intercettano le situazioni in cui la vita sembra perdere senso: aborto, fine vita, abusi su minori e donne…,ma che e’ invece urgente rileggere in una prospettiva di rinnovata umanità e di ascolto solidale.
Un tempo si moriva nel proprio letto e quasi sempre circondati da figli e nipoti, forse quella stessa presenza rincuorava perché la vita che se ne andava non finiva; aveva generato come una vite generosa….
Purtroppo, nel terzo millennio, ci siamo abituati a vedere morire gli anziani da soli, senza parenti attorno, in case di riposo e poi il penoso rito formale del funerale con tutti che si fanno vedere per un saluto e scappano via.
Il tema della Vita e della Morte sono da sempre esistiti nella storia dell’uomo, ma nel tempo sono cambiati gli approcci da parte delle persone.
Chiediamoci oggi a che livello si può parlare di Senso della Vita? Senso della Morte?
Ogni mattina negli Ospedali decine di nascituri vengono eliminati nell’indifferenza generale!
Ogni giorno tanto anziani muoiono da soli senza vicinanza di figli, parenti, amici, in molti casi, senza assistenza spirituale.
In entrambe le situazioni manca l’essenziale: l’amore.
In queste situazioni, anche in noi credenti, e’ venuto sempre più a mancare lo Spirito di Dio che e’ nell’Uomo.
Tutti siamo presi soltanto dagli impegni correnti verso mete che sfuggono.
Assistiamo alla diffusione crescente, specialmente nei giovani, del nuovo umanesimo del filosofo francese, Edgar Morin, basato sull’assenza di Dio nella storia e sull’esaltazione dell’uomo come un dio, per lo strapotere delle tecnologie nelle sue mani.
Diciamoci la verità: Dio manca in tanti di noi e perfino se abbiamo Fede e crediamo in Lui.
I giovani non si chiedono, ne’ si confrontano più, come un tempo sulle domande sulla Vita e sulla Morte.
Perché viviamo? Lo scopo della Vita?
Il significato della Morte?
Nelle città metropolitane siamo sempre più soli anche se in mezzo a una moltitudine di persone: in metropolitana siamo in centinaia in una vettura tutti stretti, allo stadio siamo in 60 mila con lo sguardo su un pallone e su atleti osannati come star sui Mass media ogni settimana.
Noi che oggi siamo anziani, ci facevamo queste domande, ci chiedevamo i perché e ci comportavamo e ci comportiamo in coerenza alle risposte che ci venivano anche ispirate dalla Fede che alimentavamo, frequentando l’oratorio e animando le iniziative della comunità.
Ecco che da tempo e ormai nel terzo millennio, forse e’ venuto meno il senso di appartenenza alla Famiglia, alla Comunità e persino al proprio Paese.
Vorremmo essere cittadini del mondo, ma senza appartenenze, vogliamo che siano garantiti i diritti, ma non vorremmo osservare fino in fondo i doveri e le leggi. Una strisciante e nuova forma di anarchia.
Due considerazioni che condivido:
La vita e’ un Valore in un mondo fuori controllo.
La morte non e’ mai una soluzione per una cultura della vita.
Per un esame più approfondito, proponiamo all’attenzione di tutti e, in particolare, dei più giovani una raccolta di scritti di Carlo Casini che s’intitola “Per ritrovare speranza” (il libro si può acquistare, scrivendo a ordini@mpv.org) che riunisce i suoi interventi in occasione delle Giornate per la vita dal 1971 al 2019.
Di Carlo Casini, che abbiamo avuto modo d’incontrare in più occasioni, ricordo lo sguardo sempre mite, ma che quasi t’interrogava a fare una riflessione, a prendere un impegno comune per difendere “il diritto a nascere è certamente la prima pietra di una nuova società più umana e più giusta”
Antonino Giannone,
Prof. Leadership and Ethics