Mentre il governo di sinistra del presidente Alberto Fernandez sta cercando di tenere sotto controllo l’inflazione galoppante dell’Argentina, che ha raggiunto poco meno del 100%, le persone stanno combattendo contro i prezzi dei beni quotidiani che sono raddoppiati rispetto all’anno precedente. Tuttavia i prezzi di determinati prodotti di uso quotidiano, alloggio e tempo libero sono ancora in aumento, nonostante le misure di congelamento dei prezzi adottate dal governo per frenare l’escalation. Il paese ha l’inflazione più alta di qualsiasi membro del gruppo di nazioni del G-20. Difatti i prezzi hanno raggiunto il tasso più alto dal periodo tra il 1975 e il 1990, quando l’inflazione era il 300% su base annua.
Argentina: nel vortice dell’inflazione
Ufficialmente, la colpa dell’elevato tasso di inflazione viene attribuita ai produttori e alle loro presunte tendenze speculative. Tuttavia, oltre all’aumento dei prezzi dell’energia a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e anni di stampa di denaro per finanziare la spesa pubblica si stanno rivelando particolarmente costosi. Pertanto la crisi di lunga data ha scatenato proteste diffuse. A settembre, migliaia di persone sono scese nelle strade della capitale Buenos Aires per chiedere l’intervento del governo di sinistra del presidente Alberto Fernandez. La spirale inflazionistica sta aggravando la crisi del costo della vita in cui i prezzi stanno aumentando molto più velocemente dei salari e stipendi della gente comune. Nei quartieri poveri di Buenos Aires, dove gli abitanti spesso mancano anche dei mezzi di sussistenza basilari come l’acqua potabile, il persistente problema del vortice inflattivo sta avendo un impatto devastante. Lunedì, il ministro dell’Economia Sergio Massa ha lanciato nuovi controlli sui prezzi della carne bovina e ha detto che sta preparando ulteriori misure per contrastare l’aumento del costo della vita. Fernandez ospiterà giovedì una tavola rotonda elettorale con i leader della sua coalizione per definire la loro strategia elettorale.
