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Arriva Ernie Bot: Baidu vuole affermarsi tra i big player dell’intelligenza artificiale generativa

di Alessandra De Gaetano

“Wenxin Yiyan” (in inglese “Ernie Bot”) è un modello di “Enhanced Representation through Knowledge Integration” sviluppato nel 2019 da Baidu. Oggi Ernie è alla sua terza iterazione e promette di essere la risposta cinese a ChatGPT che, così come Google e i suoi servizi, incluso il nuovissimo Bard, non è disponibile in Cina.

La società hi-tech, proprietaria dell’omonimo motore di ricerca, ha annunciato che Ernie sarà l’alternativa cinese alla tecnologia di OpenAI che, va ricordato, a soli due mesi dalla release vanta la crescita più rapida mai registrata in termini di numero di utenti.

Baidu ha sempre investito in progetti di AI e tecnologie affini, partendo dai servizi cloud, fino a soluzioni per la guida autonoma. Il progetto Ernie è nato per generare testi, scrivere poesie e documenti e fornire suggerimenti per l’image automatic generation.

I test interni attualmente in fase di chiusura prevedono il completamento di nuove funzionalità analoghe a quelle di Chatgpt. Non sono stati forniti dettagli ulteriori, nè sappiamo se Ernie verrà proposto come funzionalità integrata all’interno del motore di ricerca di Baidu.

Ciononostante, scaturisce inevitabile una considerazione: l’annuncio del completamento dei test interni ha evidenziato la volontà di Baidu di consolidare il proprio posizionamento nel dominio delle intelligenze artificiali generative come lead player.

La corsa per l’affermazione nel dominio di tali tecnologie è iniziata e la Cina non starà a guardare.

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