Principale Estero Putin: nel suo discorso alla nazione si scaglia contro l’Occidente

Putin: nel suo discorso alla nazione si scaglia contro l’Occidente

Putin

Come ogni anno il presidente russo pronuncia il suo discorso alla nazione, solitamente per delineare le politiche interne ed estere ai membri dell’assemblea e ai funzionari del governo. Putin però nel 2022 non l’ha tenuto, poiché le sue truppe sono entrate in Ucraina e hanno subito ripetute battute d’arresto. Ora il discorso arriva pochi giorni prima del primo anniversario della guerra, il 24 febbraio. L’Occidente fallirà su tutti i fronti“, promette Putin ai suoi connazionali. Tuttavia la raffinata propaganda di Vladimir Putin chiarisce ancora una volta che è in guerra con l’Occidente, e afferma: “L’Occidente ha aperto contro di noi un fronte di lotta economica, militare e informativa, falliranno su tutti i fronti. Gli iniziatori delle sanzioni si creano barriere e difficoltà: chiusura di aziende, aumento dei prezzi… E spiegano alla loro gente che è colpa dei russi. Hanno interrotto ogni comunicazione con la Russia per danneggiare la nostra economia, hanno cercato di minare le nostre riserve valutarie e causare un’inflazione distruttiva”, continua il presidente russo. “Queste sanzioni sono solo un mezzo, ma l’obiettivo è far soffrire i nostri cittadini. Il loro tentativo è fallito, siamo più resilienti di quanto pensassero”

Putin si scaglia contro l’Occidente

Il discorso di Putin circa la “russofobia”, come sempre rasenta il misticismo, con  i riferimenti a Satana, nonchè a nazisti e terroristi che combattono contro il popolo russo. Insomma ancora una volta contrappone le tradizioni della Russia ai valori liberali occidentali. A tal proposito dice: “l‘Occidente non si è fermato davanti a nulla. La russofobia ha messo radici”, in Occidente sono pronti ad avere complici con chiunque purché combattano contro di noi. Quindi possono coinvolgere chiunque: neonazisti, terroristi, persino Satana”. Dunque, Russia e Occidente che si confrontano aspramente in una disputa che coinvolge i patrimoni culturali, i valori. Difatti il presidente russo afferma: “Un anno fa, per difendere le persone nelle nostre terre storiche, per proteggere le nostre terre, per neutralizzare la minaccia rappresentata dal regime neonazista in Ucraina, è stato deciso di lanciare un’operazione militare speciale“. Una narrazione dell’invasione del tutto falsa, quella di Putin: “la gente nel Donbass nell’Ucraina orientale aveva affrontato l’umiliazione e il genocidio“; la Russia ha cercato di “denazificare l’Ucraina” poiché i neonazisti avevano preso il potere a Kiev; e l’Ucraina era arrivata ” al punto di aspirare ad acquisire armi nucleari”. La menzogna secondo cui Kyiv cercava armi nucleari era particolarmente perniciosa; negli anni ’90, l’Ucraina ha rinunciato al terzo più grande arsenale nucleare del mondo, ereditato dall’Unione Sovietica, in gran parte perché la Russia si è impegnata a rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina e a non usare la forza contro di essa. “Stiamo difendendo la vita delle persone, la nostra casa“, ha detto. “E l’Occidente si batte per un dominio illimitato”. Tuttavia, se il Cremlino oggi è sorpreso dalla sottoperformance dei suoi militari e dalla risolutezza degli ucraini, perchè è altrettanto sorpreso dalla reazione occidentale. L’Occidente non è solo il pensiero di Biden, di Charlie Hebdo, è una libertà che si espande in modo illimitato, che spesso include “l’offesa” delle credenze altrui di cui i cittadini russi della società sovietica matura vedevano una crescita lenta ma costante.

 

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