Il tasso di inflazione del Libano ha raggiunto un livello drammatico, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato un aumento annuo del 123,5%, poiché i prezzi di beni e servizi – comunicazione, istruzione, sanità, ristoranti, hotel, cibo, acqua ed energia – sono schizzati alle stelle dopo un forte deprezzamento della sterlina libanese nel mercato parallelo. L’elevata inflazione significa che molti beni sono diventati inaccessibili per i cittadini libanesi. Il prodotto interno lordo (PIL) si è contratto di oltre il 40% dal 2018 e il tasso di cambio parallelo ha raggiunto 38.000 LBP per dollaro USA. Il Paese dei cedri sta vivendo una crisi finanziaria che è stata descritta come una delle peggiori a livello globale dalla metà del XIX secolo, in mezzo a una situazione di stallo politico che ha bloccato la formazione di un nuovo governo e l’attuazione delle riforme necessarie per sbloccare miliardi di dollari in aiuto.
Libano: inflazione fuori controllo
Il Libano è andato in default per 30 miliardi di dollari di debito internazionale quasi due anni fa, e ha visto la sua economia crollare, con una combinazione di inflazione a tre cifre e crollo della valuta che ha spazzato via i risparmi di una vita delle persone. Le bollette di acqua, luce, gas e altri combustibili sono aumentate del 163%, e i prezzi di abbigliamento e calzature cibo e bevande alcoliche sono aumentati rispettivamente del 161% e del 138%. Mentre i prezzi dell’istruzione, della sanità, dei ristoranti e degli hotel sono aumentati rispettivamente del 191%, 176% e 174%. La Commissione economica e sociale per l’Asia occidentale (ESCWA) ha stimato che il 55% della popolazione del Paese è ora intrappolata nella povertà e lotta per soddisfare i bisogni primari. Tuttavia dopo che la valuta locale è scesa a un nuovo minimo storico rispetto al dollaro, la gente ha dato fuoco a diverse filiali bancarie nella capitale, Beirut, mentre i banchieri stanno protestando contro le recenti decisioni giudiziarie che li costringono a pagare i depositanti in contanti. Gran parte della rabbia è rivolta alle istituzioni finanziarie. Le banche libanesi hanno gestito male i fondi per anni e severi controlli sui capitali impediscono ai libanesi di accedere alla maggior parte dei propri risparmi. La situazione ha portato lo scorso anno diversi cittadini a prendere d’assalto le banche con armi da fuoco per accedere ai propri conti bancari. Sebbene gli istituti di credito siano in sciopero a tempo indeterminato, per chiedere una nuova legge sul controllo dei capitali, gli sportelli automatici erogano contanti entro i limiti fissati da BdL.