Principale Estero Cina firma accordo di fornitura gas con gli USA

Cina firma accordo di fornitura gas con gli USA

Cina - USA

La società energetica americana Venture Global LNG, con sede negli Stati Uniti, ha siglato un accordo ventennale per la vendita di 2 milioni di tonnellate all’anno (mtpa) di gas naturale liquefatto (GNL), con la controparte cinese China Gas Holdings. “La nostra azienda sarà il più grande fornitore della Cina” una volta che tutte le strutture saranno operative, è quanto dichiarato dal Ceo di Global LNG, Michael Sabel in un recente briefing.

Cina firma accordo di fornitura gas con gli USA

L’accordo è stato firmato attraverso una consociata interamente controllata dal principale operatore cinese di gas naturale, China Gas Holdings, per l’acquisto di 1 mtpa di GNL da Plaquemines LNG e di un altro 1 mtpa dall’impianto di esportazione CP2 LNG, entrambi in Louisiana. I due contratti con China Gas Holdings si aggiungono a quello firmato con Energy Transfer per la fornitura di 700.000 tonnellate di GNL all’anno per un periodo di 25 anni, nel mezzo di una corsa tra gli acquirenti di energia cinesi per assicurarsi una fornitura a lungo termine di gas liquefatto. Tuttavia, Liu Minghui, presidente di China Gas Holdings, ha espresso il suo impegno a fornire GNL affidabile e a basse emissioni di carbonio ai clienti cinesi. Gli accordi con Venture Global LNG “aumenteranno il volume aggiuntivo per il nostro portafoglio di GNL e rafforzeranno la capacità di fornitura di China Gas“, ha affermato Minghui. Mentre il CEO di Venture Global LNG, Sabel, ha affermato che la sua società continuerà a fornire GNL al mercato globale, sostenendo la sicurezza energetica e il progresso ambientale sia in Asia che in Europa. La Cina in particolare, e l’Asia nel suo insieme, sono osservate dai produttori di GNL come regione di crescita della domanda, insieme all’Europa. La Cina è di particolare interesse perché, a differenza di molte altre economie asiatiche, può permettersi il GNL, anche a prezzi correnti. Questi sono in calo rispetto ai massimi dello scorso anno, ma sono ancora più alti rispetto a prima che la Russia invadesse l’Ucraina.

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