Rina Durante (nata Caterina) è stata una scrittrice pugliese che ha dato più volte prova della sua abilità, ma che spesso, soprattutto qui in Puglia, è dimenticata, nonostante perfino Treccani la definisca <<uno dei maggiori intellettuali che si sono interessati della cultura salentina e pugliese nel Novecento>>.
Pertanto, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, in questo articolo si ricorderà questa figura, ripercorrendone la biografia e sottolineando il suo contributo in ambito culturale.
Rina Durante nacque nel 1928 a Melendugno, nei pressi di Lecce. Tuttavia, a causa della carriera militare del padre, trascorse una parte dell’infanzia sull’isola albanese di Seseno, ma tornò in patria dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale.
Ancora studentessa universitaria, pubblicò la sua prima raccolta di poesie, dal titolo Il tempo non trascorre invano.
Nei primissimi anni ’60 fu nella redazione de Il Critone, rivista giuridico – letteraria salentina, con Bodini e Pagano. Proprio su questa rivista pubblicò il suo racconta La tramontana che, in seguito, divenne soggetto cinematografico.
Al 1964 risale il suo libro più famoso: La malapianta.
Con questo romanzo, Rina Durante ottenne il Premio Salento e l’interesse letterario di Vittorini.
Il romanzo corale narra le vicende della sventurata famiglia Ardito, composta da poveri contadini, e delle persone che incrocia lungo il suo cammino. Ben lontana, però, da ogni intento neoralista che spesso si accosta a quest’opera, Rina Durante non si fermò alla mera e pedissequa descrizione delle loro giornate o allo scontro delle classi.
Ella, semmai, da abile narratrice, riuscì a imprimere su carta il tortuoso corridoio della mente umana, sviscerandola persino nei meandri più nascosti, torbidi e oscuri, nelle sue nevrosi, senza che la storia tuttavia risultasse pesante o eccessivamente intricata, nonostante l’alternanza fra le persone narranti e di conseguenza dei punti di vista che osservano la realtà.
In un sud abbacinante quanto duro, contraddittorio e quasi imbrigliato nel progetto delle quasi divine figure di Miseria e Morte, si snodano vicende peculiari e dure, aspre proprio come il terreno che gli Ardito devono coltivare, mentre un male melanico avvolge le loro esistenze.
Dopo una breve parentesi politica nel PSI e un periodo a Roma per inseguire una cattedra da insegnante, Rina Durante fece ritorno nella sua Puglia.
Dopo aver incontrato Giovanna Marini, esperta del cosiddetto folk revival, e aver approfondito gli studi di De Martino, Durante fondò il Canzoniere grecanico salentino (1975), ponendo così i fari su un aspetto fino ad allora trascurato dai più.
Nello stesso anno pubblicò Da Verga a Balestrini. Antologia della condizione meridionale, confermandosi nuovamente attenta cantrice del sud ed esploratrice della cultura meridionale.
Successivamente, i suoi studi si concentrarono sull’assalto di Otranto del 1480. Dei fatti idruntini parlò poi in Il sacco di Otranto.
Il suo interesse per il sud può essere racchiuso nella seguente dichiarazione di Durante:
<<suscitare interesse verso il mondo popolare e la sua possibilità di riscatto. Un paese ha la sua storia e deve tenersela stretta, altrimenti perde la sua identità, che non può ridursi al dato etnico.>>
Nel 1996 pubblicò la raccolta di racconti e scritti autobiografici Gli amorosi sensi.
Fra le sue varie esperienze e attività, va segnalato il rapporto che intercorse fra la Rai e la scrittrice, in questo caso in qualità di giornalista.
Morì nel 2004.