In questo mondo diviso da guerre e pregiudizi, spesso si dimentica che la Storia è la somma di tante storie diverse capaci di rendere unica e preziosa la cultura di un popolo. Purtroppo, questa riflessione non è sempre automatica, essendo soggetta all’oblio della memoria, dinamica riguardante capitoli della società in cui si vive, come la dominazione islamica nel Meridione d’Italia, esperienza rilevante per la nostra città.
“La presenza islamica a Bari, e in una parte consistente dell’Italia meridionale continentale, costituisce un fattore importante nella ricostruzione del complesso scacchiere mediterraneo altomedievale” commenta Francesco Violante, docente di storia medievale all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, curatore per la Dedalo della nuova edizione de “L’ emirato di Bari (847-871)” di Giosuè Musca.
Il volume, contenente le ricerche dello storico medievalista barese, fu pubblicato per la prima volta nel 1964, soggetto nel tempo a successive pubblicazioni, l’ultima nel febbraio 2023. L’importanza delle ricerche di Musca, docente di Francesco Violante, erede della sua cattedra, assume rilevanza in relazione all’argomento trattato, capitolo poco noto della storia del nostro Meridione.
Infatti, come precisa Violante, l’Emirato di Bari costituì “l’unica presenza islamica istituzionalizzata e formalmente riconosciuta dal califfo abbaside di Baghdad nel Mezzogiorno”, importante esperienza politica e militare “capace di minacciare in modo concreto sia il principato longobardo di Benevento sia i due imperi cristiani concorrenti: quello franco, occidentale, e quello romano-orientale”.
Forte della posizione strategica “del basso Adriatico, il Canale d’Otranto e dello Ionio, con Taranto anch’essa islamica”, l’Emirato di Bari rappresenta un capitolo importante per la nostra storia e per “l’ascesa urbanistica e territoriale di Bari e della Puglia centrale, sviluppatasi poi nei secoli successivi” descritta da Musca nel saggio oggi impreziosito dal contributo accademico del professor Violante che afferma “nell’introduzione ho tracciato gli studi di Musca in un percorso intellettuale, accademico e didattico alla luce delle più recenti indagini storiografiche al fine di collocarne l’opera nel dibattito attuale, evidenziando gli aspetti più innovativi, segnalando al contempo i luoghi in cui il testo va aggiornato, completato, approfondito”.
La pregevole introduzione è guida alla lettura dell’opera finalizzata alla rielaborazione e al confronto ininterrotto con il maestro scomparso che è stato autore di un volume “dal quale ancora oggi, in un mondo diviso e in conflitto, è possibile trarre riflessioni utili su scambi e contrasti tra civiltà, religioni, interessi ma anche sulle fonti che li narrano e inevitabilmente delimitano la nostra comprensione storica”.
Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
Pubblicazione: febbraio 2023