Orpelli di un clima bizzarro, “ultima coda dell’inverno”, si dice, ora in primavera appena entrata nel suo solstizio e questa ora legale con un ora in più ci porta verso la stagione più calda…almeno così l’abbiamo sempre percepito
Intanto abbiamo questo freddo anomalo – cinque gradi previsti lunedì, come minima – in una Puglia quale regione più fredda di Italia – questo l’abbiamo saputo dal Meteo -.
Ricordiamo che questo cambio orario l’abbiamo sempre visto con grande entusiasmo: avere più luce nel pomeriggio allungava gli incontri con gli amici, lo stare per strada e poi la mitezza dell’aria ci faceva intravedere la fine della scuola! Altri tempi.
Ora dobbiamo fare il tifo per la pioggia
Perché con la siccità non si scherza. Allora il cambio dell’ora ci fa riflettere più sul risparmio energetico, dopo le bollette salate che sono arrivate a tutti, più che sulle amenità.
Almeno in questo tempo sospeso tra tensioni di guerra e crisi ambientale, fiumi in secca e futuro dei giovani disastrato.
Vedete: il cambio dell’ora ha un’altra narrazione. Più che un’informazione su come spostare l’ora in avanti stanotte dalle due alle tre. Si parte dalle due perchè in origine, alle fine de l’800, era due ore.
Conversione ecologica
Ci torna in mente la riconversione ecologica di San Giovanni Paolo II “L’unica via possibile, ancora una volta, è quella del bene comune, della solidarietà. Questa unica fonte vera di “pace, giustizia, salvaguardia del creato”.
Insomma questo cambio dell’ora che non piace all’80 per cento degli europei, stando ad un sondaggio, ci riporta al cambiamento climatico, come abbiamo sottolineato nel titolo.
Quell’impegno di tutti per risparmiare acqua, suolo, natura, fossili, ecc.
Non si tratta di avere più luce per lavorare meglio, non ci interessa l’aspetto economicistico per il momento, vorremmo avere più luce per guardare un futuro più credibile per tutti.
Foto di Gabe Raggio da Pixabay