Abbiamo, lentamente ma inesorabilmente, perso per strada i valori fondanti della nostra Costituzione. Si grida ai diritti, ma si dimentica di adempiere ai doveri inderogabili di solidarietà sociale, economica e politica, diritti che sono funzionali per l’esercizio dei diritti inviolabili dell’uomo.
L’evoluzione, anche in senso multietnico della società, le sfide della globalità, le nuove tecnologie e comunicazione, le pluralità di modelli familiari: il venir meno di modelli significativi talvolta per secoli, pongono nuovi temi per la responsabilità educativa del terzo millennio. Si tratta di cogliere la sfida e adeguare l’approccio educativo perché alle persone, anche di età minore, sia assicurato il loro miglior sviluppo psico-fisico, come individui, come gruppi e come cittadini partecipi e responsabili.
L’informazione, i giornali e la stampa hanno il dovere di arginare la deriva dei valori dell’educazione alla legalità ed alla cultura del rispetto. Per questo, ogni lunedì, il nostro Corriere di Puglia e Lucania, direttore Antonio Peragine e vice direttore Evelyn Zappimbulso, curerà la nuova rubrica dal titolo “Educhiamoci ad essere civili”, un nuovo contenitore culturale che, partendo dall’attualità, approfondirà la formazione civica per una educazione al rispetto delle regole.
Il diritto di essere educati e il dovere di educare hanno fondamento nella Costituzione. L’art. 30, che prevede il dovere diritto dei genitori di educare i figli, va letto con riferimento all’art. 2, che consacra i diritti fondamentali della persona come singolo e nelle formazioni sociali nelle quali avviene il suo sviluppo; all’art. 3, che stabilisce pari opportunità nella fruizione di tali diritti senza discriminazioni e l’obbligo dello Stato di rimuoverne eventuali ostacoli; all’art. 4, II co., che sancisce il dovere di ciascuno a svolgere, secondo proprie possibilità e scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società.
Con un occhio sempre attento alla nostra Carta Fondamentale, redattori esperti di diritto e non solo, illustreranno al lettore l’importanza e la bellezza del vivere secondo regole, secondo la Costituzione, secondo i valori della libertà e della democrazia.
Molteplici, diversi, veloci cambiamenti sociali, tra più piani che si intersecano, comportano il disorientamento degli educatori e la crisi percepita del ruolo educativo. Ma la parola crisi deriva dal verbo greco krino = separare, discernere, giudicare, valutare. La situazione di crisi ha un’intrinseca positività: è possibilità di maturazione. Ed è questo il fondamento della nuova rubrica del Corriere di Puglia e Lucania “Educhiamoci ad essere civili”: possibilità di maturazione verso un nuovo e responsabile vivere.
Potranno animare la nuova rubrica con scritti e riflessioni anche collaboratori esterni, quali docenti, educatori, esperti del settore, genitori e discenti, che potranno inviare i loro contribuiti via mail a direttore@corrierepl.it e che, previa valutazione, saranno pubblicati.
In un quadro pieno di chiaroscuri, e quindi anche di luci, è necessario recuperare il senso del vivere per gli altri e con gli altri, della costruzione del bene comune, cui lo sviluppo di ogni uomo deve tendere: la felicità vissuta per se stessi è effimera e non funziona nemmeno per l’appagamento personale.
Formare il cittadino responsabile e attivo significa non solo insegnare le norme fondamentali degli ordinamenti di cui siamo parte, ma anche aiutare i bambini, ragazzi ed adulti a trovare dentro di sé e nella comprensione degli altri, nella storia e soprattutto nella cronaca, le basi affettive ed etiche da cui dipendono sia il rispetto delle norme esistenti, sia l’impegno a volerne di migliori.
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Per ogni informazione per collaborare con la rubrica ‘Educhiamoci ad essere civili, si prega di scrivere al nostro direttore, Dott.Antonio Peragine a: direttore@corrierepl.it