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La storia del Teatro Mercadante di Napoli nella pubblicazione di Tommaso Tuccillo

Immagine di copertina

L’autore, Tommaso Tuccillo, sarà ospite al Teatro Mercadante di Altamura  in occasione del Festival delle Musiche Mercadantiane previsto per domenica 21 maggio 2023.

La presentazione  del volume è  avvenuta mercoledì 12 aprile 2023 nel Teatro Mercadante di Napoli, con i saluti di Giovanni Musella Ed. Kairos; presente l’autore, con gli interventi di Giulio Adinolfi, attore; Leonardo Di Mauro, professore e architetto; Giuseppina Scognamiglio docente Università Federico II  di Napoli.  Ha moderato la giornalista Laura Bufano; interventi  musicaldi del  M° Ciro Formisano, violino.

Un’opera interessante di 228 pagine (prezzo euro 22,80) che mette in luce la lunga e travagliata storia di una struttura che ha subito nel tempo una serie di trasformazioni e di destinazioni d’uso. Parliamo del Teatro Mercadante di Napoli in omaggio al grande musicista e compositore altamurano (1795-1870), direttore del Conservatorio S. Pietro a Majella per oltre 35 anni.

Il libro nasce dall’idea  – dichiara subito l’autore Tommasso Tuccillo, pianista, attore e scrittore  di Napoli –   di approfondire il lavoro della sua  tesi di laurea sul  Real Teatro del Fondo della Separazione dei lucri e sul contesto urbano  circostante.

Tommaso Tuccillo

L’edificio fu costruito tra il 1776 e il 1778 secondo il progetto del colonnello messinese Francesco Sicuro, a seguito dei beni confiscati ai Gesuiti e al loro allontanamento da Napoli; per la sua gestione  venne costituita una società per un fondo di rendita per i militari, le cui spese per il loro mantenimento erano considerate notevoli; siamo nel periodo del governo di  Re Ferdinando IV di Borbone, soprannominato “nasone”. La società  prende il nome di  “Fondo di separazione dei lucri” (da cui il nome  del Teatro del Fondo). Venne inaugurato qualche anno dopo: il 31 luglio 1779.

Con l’avvento della Repubblica Napoletana del 1799, lo stabile  assunse per alcuni anni  il nome di “Teatro Patriottico”, per subire  un’altra denominazione nel 1809 col nome di Teatro del Fondo, allorquando la gestione venne affidata il 7 luglio 1809 al noto impresario  milanese Domenico Barbaja, il quale da garzone presso una caffetteria partenopea, inventa la bevanda “barbajata”. La sua escalation a impresario è un capitolo a parte.

In quegli anni Re Nasone era solito girare per la vecchia Napoli cammuffandosi tra il popolo e frequentando i teatri popolari; qui capisce che i tempi – narra l’autore –  sono maturi per istituire un teatro della commedia dell’arte, per cui il teatro lo affida ai militari, istituzionalizzandolo.

Nel dicembre 1870 il musicista Saverio Mercadante muore. Aveva diretto il conservatorio S. Pietro a Majella per oltre 35 anni. Il comitato che si era costituito allora decise di intitolarlo a lui.

La prestigiosa struttura ha attraversato la temperie della storia partenopea: teatro, poi cinema, e poi ancora teatro. La figura di S. Mercadante viene accostata a quella di Giuseppe Verdi e Gioacchino Rossini.

Negli anni che seguirono la sua morte, venne fatta un’analisi delle sue opere e scavato nel vissuto  del suo passato. Si scoprì che il musicista, altamurano di nascita, ma napoletano d’adozione, a seguito di un insuccesso a Parigi, si era staccato dal melodramma; le sue opere assunsero un’altra forma.

I critici realizzarono che la musica mercadantiana veniva cucita sui personaggi, in forma “sartoriale”.  Oggi, il nostro musicista resta il punto d’incrocio tra Rossini e Verdi.

Alcuni decenni dopo verrà scoperto da Caruso.

La trama del libro è molto accattivante; la scrittura del novello autore è fresca e scorrevole; la narrativa è supportata da un ampio corredo fotografico, fino a giungere all’appendice  che apre a delle immagini sul futurismo, il cui movimento culturale trova spazio nel teatro nel 1910; seguono testimonianze sullo scrittore Andrea Camilleri, dalla cui fantasia poliziesca nasce il Commissario Montalbano; e poi ancora locandine, francobolli, medaglie; i disegni architettonici della costruzione, i progetti di restauro.

Tra le rarità l’immagine di un sipario di metà 800 realizzato da Michele De Napoli che Tuccillo ha scovato a Terlizzi, cittadina natale del pittore.

Infine, le notizie di quando il teatro viene chiuso nel 1962, perché inagibile e riaperto nel 1986  con una mostra su Edoardo De Filippo; verrà riaperto definitivamente nel 1995/96.

In ultimo chiude lo stemma del Casato Mercadante, ricevuto in omaggio  dal giornalista e scrittore Giovanni Mercadante di Altamura, la cui arma araldica era stata scoperta durante le sue ricerche per la pubblicazione del libro “Altamura nobilissima”/1997.

Da questa amicizia l’invito a presenziare al Festival delle Musiche Mercadantiane previsto per  domenica 21 maggio 2023.

 

 

 

 

 

 

 

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