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Taranto – Per la crisi Kyma Ambiente Gianni Liviano si dimette dalla commissione bilancio

Gianni Liviano si dimette da Presidente della Commissione Bilancio, lui che fa il commercialista prima che il politico, sa farsi due conti che la politica spesso trascura.
La vicenda dell’Amiu, ora Kyma Ambiente, è fortemente legata al tempo passato.  In un’indagine scritta dallo scrivente Rifiuti dal buco nero dei comuni alle holding in Borsa fatta in tutta Italia risulta tra l’altro che mentre a Biella al Nord con 185 abitanti i dipendenti dell’azienda di igiene urbana sono 186, a Taranto, popolazione quasi identica, i dipendenti sono circa 600. Tanto per parlare della città con le tasse comunali .più alte.

Non è solo questione di numero del costo del lavoro, ma anche di progettazione. Il sindaco  Ezio Stefàno spese 200 mila euro in progettazione, creando disappunto in Anci, Conai e Arpa perché si erano offerti di farla gratis.

Ma questa progettazione dove ha portato? A quei cassonetti delle isole intelligenti che sono diventate mini-discariche? Quanto sono costate ogni isola? Qualcuno parla di 15 mila euro ciascuna.

Per una raccolta zero come sottolinea il presidente Mancarelli.

Ribadisco che la raccolta differenziata si fa in casa e da lì che bisogna partire, con contenitori e intervento dei facilitatori. Come si fa dappertutto, senza insistere sulle stravaganti tecnologie di raccolta più o meno intelligente.

Ora lo sfogo di Gianni Liviano ha un suo perché

“Penserete che sono il solito guastafeste. Lo so. In realtà, le mie dimissioni di oggi da Presidente della Commissione Bilancio non sono il capriccio di chi ama far saltare il banco, ma la conseguenza di una serie di accadimenti che, ahimè, rendono necessaria questa decisione.

 

Sono stato contrario in questi mesi all’aumento della Tari e all’eliminazione dell’esenzione dell’addizionale comunale per le famiglie con un reddito inferiore a 15.000 euro.

Ho informato prima il Sindaco e poi l’opinione pubblica della situazione di grande difficoltà in cui si trova l’Amiu. Ho chiesto di rivedere alcune scelte strategiche al fine di aumentare la raccolta differenziata (che ha la percentuale peggiore in Puglia) e di evitare i licenziamenti di 67 persone che erano stati annunciati dal presidente Mancarelli. E nelle ultime ore ho chiesto di sentire gli stakeholder del territorio e coinvolgerli nella discussione sul bilancio di previsione, ma la mia proposta è stata bocciata.

Credo che l’ascolto e la partecipazione siano valori imprescindibili, che non posso negoziare.

Per questo, senza polemica ma con l’onestà intellettuale che mi contraddistingue, rassegno le mie dimissioni e vado avanti, in accordo con le mie convinzioni e le mie idee.”

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Corriere Nazionale

 

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