Come annunciato recentemente il 14 aprile si è inaugurata la mostra, nella biblioteca dell’Istituto Righi di Taranto, sul libro e non solo, anche sui giornali locali, a partire dalla voce del Popolo del 1860
Una mostra, che per i nostri lettori e per il nostro piacere, andremo a visitare in video nei prossimi giorni, ha avuto il via con l’intervento della dirigente scolastica Iole De Marco che ci ha tenuto a sottolineare che: “pur essendo un istituto tecnico, non trascuriamo la cultura che deve essere alla base della formazione”.
Più diretto al tema il prof Vito Donato Litti, dirigente della Biblioteca della scuola, che in un’approfondita prolusione ha puntato il dito sul tema della lettura in profonda crisi nel nostro paese.
“Purtroppo le nostre scuole non aiutano a risolvere questo problema, anche esse sono corresponsabili di questo risultato negativo perché nei progetti scolastici non è prevista la necessità della lettura e, ancora peggio, essa non viene quasi mai incentivata dai docenti per motivi diversi: vuoi per la mancanza di libri da proporre ai ragazzi, sicuramente perché non si dispone di un’adeguata biblioteca scolastica, e, quando si ha questa fortuna, molto spesso i professori la ignorano o si dimostrano incapaci di comunicare l’utilità di frequentarla”
Il prof Litti ha insistito inoltre sul progetto scolastico, che da più di dieci anni propone nell’Istituto Superiore Augusto Righi “Tutti in biblioteca” per combattere l’apatia verso la lettura.
Memoria e futuro dei documenti su carta
Dello stesso tenore l’intervento del avv. Gianluigi Pignatelli, direttore della Biblioteca P.Acclavio che ha inserito una chiave di lettura del presente, la necessità della fonte cartacea anche nel futuro cibernetico, non essendo ancora risolto come si possano conservare i documenti attraverso tutti i cambiamenti possibili. Tema alquanto controverso che necessita di approfondimenti.
La biblioteca Acclavio, ora un gioiello di modernità e accoglienza dei giovani, ha messo a disposizione dell’evento e della mostra, alcune pregevoli copie dei giornali storici di Taranto, La Voce del Popolo dal 1860 e ‘U Panarijdde che fu pubblicato dal 1902.
Ultimo intervento della dott.ssa Fulvia Gravame che ha parlato della storia di Peacelink, questa associazione pacifista nata nel lontano 1982, dall’incontro tra un informatico tarantino che vive nell’eremo di Bruxelles Carlo Gubitosa e il prof Alessandro Marescotti, docente di lettere proprio nel Righi. L’associazione ha sviluppato molti eventi già all’indomani della crisi del Kosovo che ha segnato la fine del secolo scorso.
Altro livello di intervento di Peacelink è stato il focus acceso sull’inquinamento a Taranto, come si può leggere in vari testi in mostra nell’evento fieristico dell’Istituto.
In conclusione, possiamo solo fare alcune considerazioni, Umberto Eco diceva che nella nostra testa ci sono 5000
anni storia, dal momento in cui abbiamo letto Omero, una cultura che permea il nostro Occidente. Ma se chiudessimo gli occhi per riaprirli in Iran cosa noteremmo? Che lì la cultura delle ‘Mille e una notte’, della biblioteca di Samarcanda, non c’è più cancellata dalla dittatura. Perché la cultura si coniuga con la libertà.
Ecco ragazzi, siete liberi, perciò leggete! Tutti in biblioteca!
Redazione Corriere di Puglia e Lucania