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La notte del destino

DURAZZO- Il Ramadan è il nono mese del calendario islamico, osservato dai musulmani di tutto il mondo come mese di digiuno, preghiera, carità, buone azioni e comunità.

Il Ramadan, uno dei cinque pilastri dell’Islam, dura dai ventinove ai trenta giorni, da un avvistamento della luna crescente all’altro. Quest’anno è cominciato il 23 Marzo e terminerà il 21 o 22 aprile.

Ramadan è un mese di purificazione spirituale per i musulmani, durante il quale si cerca di incrementare gli atti di culto, le buone azioni, gli atti di riflessione e pentimento.

Gli ultimi dieci giorni e notti hanno però un significato ancora più importante, a ragione della ricerca della notte del destino.

La notte del destino (Laylatul Qadr) è una delle notti più sacre del calendario islamico. Cade negli ultimi dieci giorni di Ramadan ed è stata la notte in cui il Corano è stato rivelato, la notte in cui Dio, secondo la tradizione islamica, mostra grande misericordia per la Sua creazione, è la notte in cui decreta il destino di ogni uomo, può perdonare i suoi peccati passati decidendone la sua sorte futura.

In base a questo i credenti musulmani di tutto il mondo intensificano la ritualità negli ultimi giorni del mese.

La data esatta di Laylatul Qadr è sconosciuta, anche se si pensa che si verifichi in una notte dispari degli ultimi dieci giorni di Ramadan.

“Chiunque preghi Laylatul Qadr con fede e sincerità, gli saranno perdonati tutti i suoi peccati passati”, recita un hadith, ovvero un detto profetico.

Persone provenienti da tutti i ceti sociali si riuniscono all’interno di moschee e altri luoghi di culto per celebrare l’evento, tengono veglie fino all’alba con preghiere e suppliche in cerca della Notte del Destino in cui Dio decide il destino di tutti per l’anno a venire.

Nei Paesi a maggioranza musulmana i ristoranti creano per l’intero mese dei menù ad hoc di rottura digiuno al tramonto, le città vengono abbellite con decorazioni e luminarie.

Le associazioni di volontariato organizzano iftar (momento di rottura del digiuno) in sedi di comunità o all’aperto su piazze pubbliche per offrire gratuitamente pasti caldi ai meno abbienti.

Quando il mese di Ramadan finisce è il giorno di Eid ed è tradizione oltre al ringraziamento divino con preghiere e canti specifichi, far visita a parenti, uscire, scambiarsi gli auguri e i regali, indossare i vestiti più nuovi e belli, donare dolci e soldi ai bambini, dare offerta ai poveri.

La festa di fine Ramadan dura ben tre giorni; giorni in cui ci si invita l’un l’altro tra amici e parenti per vivere momenti di convivialità in casa o in ristoranti, si fanno escursioni e gite fuori porta, si fa visita ai malati.

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