Principale Arte, Cultura & Società La cura dell’attesa di Maria Pia Romano

La cura dell’attesa di Maria Pia Romano

Recensione a cura di Mariangela Cutrone

Vi sono anime che sono destinate ad incontrarsi perché insieme sono in grado di condividere emozioni intense ed esperienze significative che cambiano reciprocamente le proprie esistenze. Ne sa qualcosa Alba, la protagonista del tanto atteso romanzo “La cura dell’attesa” di Maria Pia Romano edito dalla casa editrice salentina Livio Besa Muci.

Alba è una donna che si è costruita con tanta passione e impegno una carriera da ingegnere. Ama trasmettere il suo sapere e la sua dedizione al suo lavoro ai suoi studenti universitari ai quali dedica quotidianamente la sua esistenza. All’apparenza è una donna forte, coraggiosa e determinata ma nel profondo nasconde un mondo in cui il mare regna sovrano e con la sua alternanza ciclica di alte e basse maree la invita a fare i conti con la sua parte vulnerabile e fragile che fa fatica a mostrare gli altri e che condivide solo con sé stessa immergendosi in una solitudine in cui la poesia diventa una consolazione e grande amica.

Ogni volta che le capita di leggere una poesia di Bodini alla mente riaffiorano ricordi legati ad un periodo della sua esistenza che sembra non avere ancora fine in cui due occhi color del mare si cibano della sua anima cogliendo tutta la sua essenza. Quegli occhi appartengono a Davide, un professore di lettere per il quale lei non ha ancora smesso di provare un amore incondizionato e non ordinario.

Se è proprio vero che ognuno nasconde dentro di sé una “vita segreta”, Alba ne ha vissuta una non convenzionale innamorandosi di questo uomo enigmatico e sfuggente. Il loro amore va oltre qualsiasi tipo di definizione o convenzione.  Per diversi anni questo tipo di relazione ha segnato l’esistenza di Alba tornando e sparendo ciclicamente come fanno le maree del mare. Ogni loro incontro segnato da un’attesa carica di speranza e desiderio rimarrà impresso nella mente in maniera indelebile mentre Alba si accinge ad accogliere una nuova vita dentro di sé e a sperimentare una nuova forma di amore, quello materno.

“La cura dell’attesa” è un romanzo denso di quella poesia che si ciba della bellezza che solo i poeti sanno cogliere perché loro sanno scrutare a fondo nella profondità dell’animo umano lasciando emergere quella essenza che va oltre le convenzioni, gli status sociali e i limiti imposti. Un tributo all’amore incondizionato, quello puro e che va vissuto a pieno senza “se e ma”. La scrittura di Maria Pia Romano ammalia e scava nell’anima del lettore invitandolo a fare i conti con le proprie fragilità. Ci invita a riflettere sulla “vita segreta” che si cela dentro molte persone e che merita di essere raccontata perché è in grado di lasciare segni di valore del proprio cammino.

È inevitabile affezionarsi ad Alba, al territorio pugliese che viene narrato e alla sua storia segreta che fa sognare ad occhi aperti e che ci invita a credere in quegli incontri che vanno vissuti “senza se e ma” perché ci aiutano ad acquisire consapevolezze nuove sul nostro modo di abitare il mondo e contribuiscono a renderci quello che siamo, persone in continuo mutamento che non devono mai dimenticare di essere libere di cibarsi di poesia e sogni.

Questo romanzo trasuda poesia perché si ciba di emozioni autentiche e Bellezza Pura nella quella non possiamo fare a meno di immergerci per sentirci autentici e vitali. Questo libro l’ho amato sin dalle prime pagine e lo consiglio vivamente a tutti i sognatori che si portano il mare dentro e che non temono l’alternarsi delle maree anzi le assecondano con coraggio e a testa alta per fare il pieno di pura vita.

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